Ricette
di Chiara Lauretani 10 Maggio 2018

La zuppa di farro te la cucina Il Gladiatore

Io sono Massimo Decimo Meridio e questa è la mia zuppa di farro.


Tutto il necessario per 4 persone:

  • g 200 di farro
  • 8 fette di pane casareccio
  • 2 spicchi di aglio
  • 1/4 cipolla1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • sale e pepe q.b.
  • olio extravergine di oliva

Ve lo ricordate Massimo Decimo Meiridio? Quello che: comandante dell’esercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell’unico vero imperatore Marco Aurelio. Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa… e avrò la mia vendetta… in questa vita o nell’altra? Sempre (giustamente) incazzato nero, tutto muscoli e poca ironia?

Il Gladiatore, film colossal anno 2000 firmato Ridley Scott, vincitore di ben 5 premi Oscar e interpretato da un gigantesco Russel Crowe. La storia vede il generale Maximus comparire nell’arena dei famosi gladiatori, dopo essere caduto in schiavitù in seguito al tradimento di Commodo figlio dell’imperatore che assassina il padre per salire la potere. Divenuto un gladiatore, con il nuovo nome di Ispanico, Massimo porta avanti il suo obiettivo di voler rivendicare la tragica morte della sua famiglia; diventa il gladiatore più famoso di tutta Roma, collezionando vittorie su vittorie fino al giorno in cui sarà lui stesso a cadere nell’arena (riuscendo però prima ad annientare definitivamente Commodo).

E’ sempre il momento per una (buona) zuppa

Arena, gladiatori, forza bruta e combattimenti all’ultimo sangue in un capolavoro cinematografico che è illegale non vedere almeno una volta nella vita; ma di cosa si cibavano questi bruti gladiatori prima di entrare nell’arena? In una scena in particolare, troviamo Massimo e Juba in un raro momento di tranquillità; i due stanno per consumare il loro pasto, interrotti da un altro compagno di arena che assaggiando dalla scodella dell’Ispanico finge di morire avvelenato, nell’ilarità e le risate generali.

Concentrato di cereali e verdure nella dieta del gladiatore dunque, e chi siamo noi per non darvi la ricetta perfetta per riprodurre quella zuppa tanto sostanziosa?

Preparazione:

Prima di iniziare qualsiasi cosa mettete a bagno il farro per 12 ore buone, in acqua fredda leggermente salata. Una volta passata la notte con il farro a bagno, rimboccatevi le maniche e munitevi di una pentola, possibilmente di coccio, dove iniziate a soffriggere in un po’ di olio, l’aglio, la cipolla, la carota ed il sedano tritati. Giù di sale e di pepe in base al vostro personalissimo gusto. Quando le verdure si sono appassite bene, aggiungete un litro di acqua e aspettate che bolla; una volta arrivata a temperatura buttateci il farro (non prima di averlo scolato dall’acqua in cui ha riposato tutta la notte), fino a che non si gonfia e si ammorbidisce, solitamente per il farro perlato ci vuole almeno una mezz’ora di cottura in acqua bollente, ma per alcune varietà è necessaria anche un’oretta intera di cottura. Mentre il vostro farro si prepara ad essere perfettamente cotto, abbrustolite le fette di pane (in forno o in padella come preferite), disponetele nelle fondine o meglio ancora in ciotole di coccio e bagnatele con un filo di ottimo olio extravergine. Versate sopra alle fette la zuppa di farro molto calda.

N.B: questo è un piatto molto buono anche mangiato freddo, ci si può aggiungere formaggio o spezie varie al momento dell’impiattamento.

Ora andate. E scatenate l’inferno.

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