Quando manca la corrente, la prima cosa che molti fanno è controllare il frigorifero. Se il blackout dura più di qualche minuto, inizia l’incertezza: i cibi si conserveranno ancora? Si può aprire il freezer? La risposta dipende da quanto è pieno il congelatore e da quanto si riesce a evitare la dispersione del freddo. Negli ultimi anni, eventi come il blackout che ha colpito la Spagna e altre zone d’Europa hanno riportato l’attenzione su questi temi pratici, ma spesso sottovalutati.
Secondo i dati diffusi dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), un congelatore pieno può mantenere una temperatura sicura per circa 48 ore. Se è solo a metà, il tempo si riduce a 24 ore. Questo significa che in molti casi, anche senza corrente, gli alimenti possono restare sicuri a lungo, purché vengano seguite alcune regole.
Come comportarsi durante un’interruzione: tenere chiuse le porte e valutare i rischi
Il primo consiglio utile è semplice: non aprire il congelatore. Ogni apertura fa salire la temperatura interna, compromettendo la catena del freddo. Se il freezer resta chiuso, riesce a mantenere la temperatura per ore, anche con l’elettricità assente. L’agenzia catalana per la sicurezza alimentare raccomanda di evitare di aprire sia frigorifero che congelatore per almeno quattro ore. È un tempo prezioso, che aiuta a preservare la freschezza di carne, pesce e altri alimenti deperibili.
La temperatura da monitorare è quella dei 4 gradi Celsius. Se il cibo resta sotto questa soglia, può essere conservato, e in certi casi anche ricongelato, se presenta ancora cristalli di ghiaccio. Al contrario, se gli alimenti hanno perso la loro consistenza e si sono scongelati del tutto, è più sicuro scartarli, specie se si tratta di prodotti animali o preparati.

Quando la corrente ritorna, è importante verificare la temperatura e valutare per quanto tempo il cibo è stato esposto a livelli critici. Se ha superato i 4 gradi per più di due ore, la sicurezza alimentare non è più garantita. È buona norma controllare gli odori, la consistenza, e nel dubbio, evitare il consumo.
Strategie per non sprecare e mantenere il freddo più a lungo
Chi vive in zone soggette a interruzioni frequenti può attrezzarsi con alcune soluzioni preventive. Avere in casa ghiaccio secco o blocchi di ghiaccio può fare la differenza. Con 20 chili di ghiaccio secco, si riesce a mantenere freddo un congelatore da 500 litri anche per due giorni. È una risorsa utile da usare nei primi momenti, quando l’incertezza è più alta.
Un’altra idea è trasferire i prodotti più delicati, come carne e pesce, in contenitori isolanti, se disponibili. Se si dispone di un barbecue a gas o di un fornello da campeggio, è possibile cuocere gli alimenti prima che si deteriorino: meglio consumarli subito piuttosto che rischiare una contaminazione.
Infine, una buona abitudine è tenere in casa scorte di alimenti non deperibili. Non servono grandi quantità, basta una selezione di prodotti che non richiedano refrigerazione: legumi in scatola, biscotti secchi, tonno, pasta. Avere un minimo di autonomia alimentare aiuta a gestire l’emergenza con lucidità, senza dover aprire il frigorifero ogni mezz’ora.
Sapere come comportarsi in caso di blackout può fare la differenza tra spreco e conservazione corretta. Le regole non sono complicate, ma servono attenzione e prontezza. La sicurezza passa anche da questi gesti quotidiani. E quando la corrente torna, un controllo attento può evitare problemi ben più gravi.