In molte acque minerali sono presenti PFAS e pesticidi. Lo rivela un test sconvolgente: ci sono anche nelle marche che non ti aspetti.
Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza riguardo alla qualità delle acque minerali ha sollevato interrogativi sui potenziali contaminanti presenti in questi prodotti, considerati da molti sinonimo di purezza e naturalità. Un recentissimo test condotto dal magazine svizzero K-Tipp ha messo in evidenza la presenza di sostanze chimiche nocive, come il trifluoroacetico (TFA), nelle acque minerali vendute in Svizzera, rivelando che la situazione non è così idilliaca come si potrebbe pensare. Questa indagine ha esaminato ben 15 marchi di acqua minerale, di cui 13 svizzeri e 2 francesi, e ha portato alla luce risultati preoccupanti.
Contaminazione da TFA nelle acque minerali
L’analisi ha mostrato che 12 dei 15 campioni contenevano tracce di TFA, una sostanza chimica derivante dai PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), noti per la loro persistenza nell’ambiente e per i potenziali effetti nocivi sulla salute umana. È interessante notare che le acque risultate completamente prive di contaminazione sono state l’Evian e la Vittel, entrambe francesi, insieme alle acque provenienti dalle sorgenti Cristallo e Saguaro nel Canton Soletta, disponibili presso catene come Aldi e Lidl. D’altra parte, le acque contaminate hanno mostrato livelli allarmanti di TFA, con l’acqua minerale Henniez che ha registrato 0,9 microgrammi per litro e l’acqua Valser con 0,55 microgrammi per litro.
Questi risultati non sono isolati, poiché un’analisi simile condotta in precedenza aveva già evidenziato la presenza di TFA a concentrazioni inferiori, suggerendo un aumento preoccupante della contaminazione nel tempo. Le aziende produttrici tendono a minimizzare il problema, affermando che il TFA non rappresenta un rischio immediato per la salute umana e mantenendo che le loro acque minerali possano essere considerate naturali e sicure.

Non solo le acque minerali, ma anche le acque potabili non sono esenti da questa problematica. Un’analisi condotta circa un anno fa ha rivelato la presenza di TFA nel 94% dei campioni d’acqua del rubinetto prelevati in 11 paesi europei e nel 63% delle acque in bottiglia. Questi dati allarmanti sono stati confermati dalla ONG Pesticide Action Network Europe, che ha denunciato la contaminazione di fiumi, laghi e acque sotterranee, richiamando l’attenzione sulla necessità di ulteriori analisi per garantire la sicurezza delle acque destinate al consumo umano.
In Italia, l’agenzia di consumatori Il Salvagente ha condotto un’analisi simile, esaminando 18 marchi di acqua minerale. Solo quattro di questi, ovvero Panna, San Benedetto Ecogreen, Evian in vetro e Fonte Essenziale, sono risultati privi di pesticidi. Le restanti 14 acque presentavano tracce di fitofarmaci, pur rimanendo entro i limiti di legge.
La necessità di un approccio collettivo
La questione della sicurezza delle acque minerali è complessa e controversa. Sebbene nel 2016 l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) avesse classificato il TFA come a basso rischio per la salute, studi più recenti suggeriscono che potrebbe influenzare negativamente la fertilità e lo sviluppo fetale. Test condotti su animali hanno mostrato che il TFA può provocare danni oculari e malformazioni scheletriche nei feti.
Attualmente, le autorità svizzere e italiane non hanno stabilito limiti specifici per il TFA e per alcuni pesticidi, creando un’urgenza crescente nel dibattito pubblico. La soluzione, secondo gli esperti, richiede un’approfondita revisione delle politiche agricole, industriali e ambientali, al fine di prevenire l’ingresso di sostanze nocive nell’ambiente. La questione è complessa e richiede un approccio collettivo, che coinvolga governi, industrie e cittadini, per garantire un’acqua realmente pura e sicura per tutti.
Le aziende produttrici, come evidenziato dalla replica di Mineracqua, sostengono che le acque analizzate nello studio K-Tipp non sono italiane, ma francesi e svizzere, e hanno cercato di rassicurare i consumatori sulla qualità delle loro acque.