Con l’estate alle porte e la solita corsa alla bilancia, il pensiero torna sempre lì: la pasta fa ingrassare? È davvero da evitare ogni giorno, soprattutto a cena? Secondo il biologo e nutrizionista Simone Gabrielli, la risposta è no. Anzi, in molti casi la pasta può essere mangiata quotidianamente, purché all’interno di un regime alimentare bilanciato. I dati scientifici lo confermano: i carboidrati non solo non ostacolano il dimagrimento, ma svolgono un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio metabolico. E la pasta, tra i carboidrati complessi, è una delle fonti più efficaci di energia a lungo termine.
Pasta tutti i giorni? Sì, ma solo se ben combinata con verdure, proteine e grassi buoni
Il problema non è la pasta, ma come viene inserita nel pasto. Una porzione da 70 a 100 grammi, cucinata al dente e condita con verdure fresche, olio extravergine d’oliva e una fonte proteica leggera, si trasforma in un piatto completo e facilmente digeribile. Il Dott. Gabrielli sottolinea che non è necessario escludere la pasta nemmeno durante i periodi di controllo del peso. Il segreto è tutto nell’abbinamento dei macronutrienti e nel rispetto delle quantità.
Un pasto ben costruito, spiega, stabilizza la glicemia, prolunga la sazietà e migliora anche la concentrazione. Al contrario, un piatto composto solo da carboidrati può portare a picchi insulinici, sonnolenza e fame precoce. Ecco perché aggiungere proteine come pesce, legumi o carne bianca, insieme a una base vegetale, aiuta a completare il pasto e ad assorbirne meglio i nutrienti. Ancora meglio se si sceglie pasta integrale, ricca di fibre che favoriscono il transito intestinale e aiutano a regolare i livelli di zucchero nel sangue.

Per rafforzare l’effetto positivo, si consiglia di iniziare il pasto con verdure crude, come finocchi o sedano: queste rallentano l’assorbimento dei carboidrati e aiutano a controllare l’appetito. Anche i condimenti fanno la differenza: meglio evitare salse pesanti o formaggi stagionati, e preferire preparazioni a base di pomodoro fresco, erbette aromatiche, spezie leggere o pesti vegetali.
La pasta la sera fa ingrassare? Il metabolismo non si ferma quando dormiamo
Un altro dei falsi miti più diffusi riguarda la cena a base di pasta. Secondo molti, mangiarla di sera significa ingrassare. Ma il Dott. Gabrielli smentisce con chiarezza: “Non è l’orario a determinare l’aumento di peso, ma il totale delle calorie assunte rispetto a quelle consumate.” Il metabolismo notturno, infatti, non si blocca con il sonno. Anzi, durante la notte il corpo continua a bruciare energia, soprattutto se la giornata è stata attiva.
La pasta, mangiata con moderazione e accompagnata dai giusti alimenti, può rappresentare un ottimo pasto serale, perché favorisce il rilassamento e aiuta a dormire meglio. Il triptofano, aminoacido presente nei cereali, contribuisce alla produzione di serotonina e melatonina, migliorando l’umore e la qualità del sonno.
Per non incorrere in squilibri, il nutrizionista consiglia di variare le fonti di carboidrati durante la settimana: non solo pasta, ma anche riso, avena, cous cous, bulgur, farro, quinoa e patate, ognuna con un profilo nutrizionale diverso. Anche le paste di legumi possono essere una valida alternativa, soprattutto per chi cerca più fibre e proteine.
Infine, un pasto davvero completo non si limita ai tre macronutrienti principali. Basta aggiungere una manciata di semi o frutta secca — come noci, pinoli o mandorle — per ottenere un apporto extra di grassi buoni. Ecco perché una pasta al pesto fresco di basilico, magari preparato in casa, è molto più nutriente e appagante di un semplice sugo pronto. Mangiare pasta ogni giorno, se lo si fa nel modo giusto, non è solo possibile, ma è anche una scelta consapevole.