Un lotto di primosale senza lattosio Bonlà, in vendita nei supermercati Aldi, è stato richiamato dopo la rilevazione di tracce di lattosio superiori ai valori indicati sull’etichetta. L’anomalia, segnalata nella giornata del 15 maggio 2025, ha portato all’attivazione della procedura di ritiro precauzionale. Il prodotto, pur riportando la dicitura “senza lattosio”, è risultato non idoneo al consumo per le persone intolleranti, che potrebbero manifestare reazioni anche in caso di esposizione a quantità minime.
Lotto coinvolto e indicazioni per il ritiro
Il richiamo riguarda esclusivamente le confezioni da 200 grammi con lotto n. 313227 e scadenza 04 giugno 2025, distribuite nei punti vendita Aldi fino al 15 maggio 2025. Il Caseificio Longo Srl, responsabile della produzione, ha confermato il ritiro, ribadendo la volontà di garantire trasparenza e sicurezza alimentare. Il prodotto è stato tolto dagli scaffali in via preventiva, mentre Aldi ha attivato la procedura di rimborso diretto, anche senza presentazione dello scontrino.

Il consiglio per i consumatori intolleranti al lattosio è di non consumare il prodotto e restituirlo nel punto vendita di riferimento. È possibile ottenere informazioni aggiuntive contattando il servizio clienti Aldi al numero 800 370370, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00, e il sabato dalle 8.00 alle 14.00. L’azienda ha comunicato di aver rafforzato i controlli sull’intera linea di produzione per evitare episodi simili.
Etichette, sicurezza alimentare e controlli in aumento
La sicurezza alimentare è al centro del dibattito pubblico, soprattutto nei casi in cui l’etichettatura non corrisponde alla reale composizione del prodotto. L’episodio del primosale Bonlà si aggiunge a un numero crescente di richiami registrati nel 2025: secondo i dati pubblicati da “Il Fatto Alimentare”, nei primi cinque mesi dell’anno sono stati segnalati 82 richiami, relativi a 277 prodotti. Un dato che evidenzia l’importanza di sistemi di controllo efficienti, ma anche il bisogno di maggiore vigilanza nella fase di confezionamento e certificazione.
L’intolleranza al lattosio è una condizione molto diffusa, che provoca sintomi come gonfiore addominale, nausea, diarrea e crampi anche dopo il consumo di piccole quantità di lattosio. La crescente disponibilità di prodotti dichiarati “senza lattosio” risponde a una domanda reale e in espansione, ma impone agli operatori alimentari maggiore attenzione nella verifica delle materie prime e dei processi.
Questo episodio ha riacceso l’interesse su come leggere correttamente le etichette e sulla necessità, per i consumatori, di verificare la composizione anche nei prodotti più comuni. Per garantire una spesa consapevole, è fondamentale che i produttori si assumano la responsabilità di test rigorosi, evitando formulazioni fuorvianti. In un contesto dove la fiducia gioca un ruolo cruciale, la trasparenza non è un optional, ma un dovere.