Il Ministero della Salute ha reso noto, con data 25 giugno 2025, il richiamo di un lotto di sardine del Mar Ligure per la presenza di istamina oltre i limiti di legge. Si tratta del lotto S1206250572, commercializzato in confezioni a peso variabile. Il documento pubblicato non specifica se si tratti di prodotto fresco o surgelato, ma un dettaglio rilevante è che la comunicazione ufficiale è arrivata con sette giorni di ritardo rispetto alla data del provvedimento, emesso il 19 giugno.
Le sardine sono state pescate dall’impresa M/P Roby, mentre la Società Cooperativa Pescatori Imperia le ha confezionate nello stabilimento di via Giuseppe Rossi 5, a Quiliano (Savona). La nota del Ministero raccomanda espressamente di non consumare il prodotto se ancora presente nelle case. Il rischio, associato a livelli elevati di istamina, può provocare intossicazioni anche gravi, soprattutto nei soggetti più sensibili.
I dettagli del richiamo e le responsabilità
Il richiamo si colloca in un contesto di controlli crescenti sugli alimenti di origine marina, in particolare per quanto riguarda la presenza di istamina, una sostanza che può svilupparsi in modo naturale nel pesce mal conservato. In questo caso, non sono state fornite informazioni aggiuntive sul tipo di conservazione – un elemento chiave per valutare il rischio reale per i consumatori.

Il lotto coinvolto è identificato con codice S1206250572 e, come precisato nel documento ufficiale, è stato distribuito tramite i consueti canali commerciali. La mancata indicazione della natura del prodotto – se fresco o congelato – rende ancora più importante la verifica da parte dei consumatori, soprattutto se hanno acquistato sardine liguri negli ultimi giorni.
Il Ministero ha reso disponibile la scheda di richiamo, ma la comunicazione non è stata amplificata da una nota stampa. La diffusione tardiva dell’avviso solleva interrogativi sulla tempistica delle segnalazioni ufficiali e sul rischio che il prodotto sia già stato consumato o conservato in freezer, nonostante le raccomandazioni precauzionali.
Raccomandazioni per i consumatori e contesto nazionale
Il consiglio per chi avesse acquistato sardine a peso variabile provenienti dal Mar Ligure è di controllare l’etichetta e verificare la corrispondenza con il lotto segnalato. In caso positivo, è possibile restituire il prodotto al punto vendita per ottenere il rimborso o la sostituzione.
L’episodio rientra nel monitoraggio nazionale degli alimenti potenzialmente a rischio. Secondo i dati pubblicati da Il Fatto Alimentare, dall’inizio dell’anno sono stati registrati 118 richiami relativi a 330 prodotti. Si tratta di un numero in crescita, che riflette sia una maggiore attenzione da parte degli organi di controllo sia una catena alimentare più vulnerabile, dove la tracciabilità diventa essenziale.
Il caso di Quiliano dimostra come anche piccoli lotti locali possano rientrare tra le allerte sanitarie. E non è un fatto isolato. In un contesto come quello ligure, dove la pesca artigianale continua a rappresentare una componente significativa dell’economia costiera, il rispetto delle norme di conservazione e confezionamento diventa centrale. Il richiamo di queste sardine, pur limitato, accende i riflettori su controlli, responsabilità e comunicazione pubblica.