l ghiacciolo alla frutta, simbolo dell’estate leggera e colorata, è finito nel mirino di uno studio tedesco che ne svela la composizione reale, spesso molto diversa da quella promessa sulle confezioni. In Germania, l’istituto indipendente Öko-Test ha pubblicato i risultati di un’analisi condotta su 22 ghiaccioli venduti nei supermercati e discount, scoprendo una scarsissima presenza di frutta, livelli molto alti di zucchero e l’uso diffuso di additivi chimici. Un dato che preoccupa in particolare per l’impatto su bambini e adolescenti, principali consumatori di questi dolci.
Ingredienti fuorvianti e zuccheri sopra i limiti consigliati
Il test ha preso in esame ghiaccioli già pronti e quelli da congelare in casa, includendo anche varianti biologiche. Per il confronto è stata scelta la versione all’arancia, sostituita da altri gusti solo quando necessario. I risultati di laboratorio sono stati chiari: la quantità di zucchero in molti casi supera i 20 grammi per pezzo, ben oltre la soglia giornaliera suggerita dall’OMS per i bambini piccoli, che si ferma a 17,5 grammi. In parallelo, la percentuale di frutta vera resta ridicola, spesso sotto l’1%, con prevalenza di succo di mela al posto del frutto reclamizzato.

Al posto della frutta, le etichette raccontano una storia diversa: coloranti sintetici, aromi artificiali, stabilizzanti e conservanti sono ingredienti frequenti. Tra i più criticati figura la carbossimetilcellulosa, una sostanza che può provocare disturbi intestinali. A questi si aggiungono dolcificanti come acesulfame-K e sucralosio, usati in alternativa allo zucchero ma noti per modificare le preferenze gustative nei bambini, favorendo la dipendenza da sapori dolci.
Il contrasto tra le immagini accattivanti di frutta sulle confezioni e la composizione reale è uno dei punti più criticati dallo studio. Le immagini, pensate per rassicurare genitori e attrarre i più piccoli, non corrispondono quasi mai agli ingredienti effettivi.
Pesticidi, addensanti e valutazioni dei prodotti
Un altro elemento emerso riguarda i residui di pesticidi. Solo tre ghiaccioli sui ventidue analizzati ne contenevano in tracce misurabili, ma questo non viene letto come un dato del tutto positivo: si tratta semmai della conferma che in molti prodotti la frutta vera è assente o quasi. La scelta industriale va verso preparati aromatizzati e addensati, lontani dalla materia prima naturale.
Altri additivi sotto osservazione sono la carragenina e alcuni addensanti di sintesi, utilizzati per garantire consistenza e durata nel congelamento, ma sospettati di effetti poco chiari sul lungo periodo. Il giudizio finale della rivista ha premiato un solo prodotto, il ghiacciolo Capri Sun Freezies, con valutazione “molto buono”, anche se riservato al mercato tedesco.
Tra i marchi noti in Italia, Nestlé Pirulo Tropical e Dolfin Polaretti hanno ottenuto un semplice “sufficiente”, per la presenza di zuccheri elevati e aromi artificiali. Peggio è andata a Bon Gelati (LIDL), valutato “scarso” a causa di due pesticidi rilevati e una composizione particolarmente carica di zuccheri.
Alla luce di questi dati, esperti tedeschi e nutrizionisti consigliano di preparare i ghiaccioli in casa, partendo da frutta fresca, acqua e poco zucchero, evitando prodotti confezionati e riducendo il rischio di somministrare ai più piccoli un mix di sostanze poco adatte alla loro salute.