I thermos, che ormai accompagnano milioni di persone tra casa, lavoro e palestra, sono diventati molto più che semplici contenitori d’acqua. C’è chi li chiama ironicamente “borracce del supporto emotivo”, per via della presenza costante nella routine quotidiana. Il motivo è semplice: mantengono le bevande alla giusta temperatura, sono comodi da trasportare e aiutano a ridurre l’uso della plastica monouso.
Eppure, proprio perché li utilizziamo spesso, tendiamo a trascurare un dettaglio fondamentale: la pulizia. Riempire ogni giorno la bottiglia con acqua fresca non garantisce affatto che l’interno sia privo di batteri. Secondo Nicole Papantoniou, responsabile del Good Housekeeping Institute, dovremmo lavare la borraccia ogni giorno, possibilmente in lavastoviglie, ma in realtà molte persone lo fanno solo ogni 2 o 3 giorni — o anche meno.
Quando ciò non è possibile, è necessario smontare tutte le parti, lavare l’esterno con sapone neutro e acqua tiepida, e usare uno scovolino per bottiglie per pulire l’interno. Il bocchino e le parti in silicone, come la cannuccia, vanno asciugati bene. Se restano umidi, possono sviluppare muffe invisibili, spesso annidate sotto guarnizioni e tappi.
Come si formano i batteri (e cosa succede nella tua borraccia)
Anche se l’acqua del rubinetto è potabile, non è sterile. Come riportato dalla BBC, lasciarla in una bottiglia a temperatura ambiente per più di un giorno favorisce la proliferazione microbica. Secondo Primrose Freestone, docente di microbiologia clinica all’Università di Leicester, i batteri che possono causare infezioni si sviluppano rapidamente già a 20 gradi, e ancor più intorno ai 37 gradi, cioè alla temperatura corporea. In uno studio condotto a Singapore, anche l’acqua del rubinetto precedentemente bollita ha mostrato crescita batterica significativa se lasciata per 24 ore in borracce usate. Il numero di batteri è salito da 75.000 a oltre 1-2 milioni per millilitro nel giro di poche ore.

Freestone consiglia di riporre la borraccia in frigorifero tra un uso e l’altro, anche se questo non blocca del tutto lo sviluppo microbico. Ma l’acqua non è il vero problema. La principale fonte di contaminazione è l’utilizzatore stesso: ogni sorso introduce saliva, microrganismi della bocca e germi presenti sulle mani o sulle superfici toccate. Questi batteri si depositano e trovano nutrimento nei residui lasciati all’interno, formando biofilm, una patina viscida e invisibile che aderisce alle pareti della bottiglia. Il biofilm protegge i batteri e permette loro di moltiplicarsi indisturbati, anche se la bottiglia viene sciacquata con acqua fredda. Solo lavaggi accurati e frequenti possono eliminarlo.
Quando condividerla è un rischio (e perché l’acqua non basta)
Condividere una borraccia può sembrare un gesto banale, ma nasconde rischi sanitari reali. Come spiegano gli esperti, virus e batteri passano facilmente da una persona all’altra attraverso le superfici bagnate. Il caso più comune è quello del norovirus, che causa gastroenterite virale ed è estremamente contagioso anche in piccolissime quantità. Ogni persona ha tra 500 e 600 specie diverse di batteri nella bocca. Non tutti sono patogeni, ma un microrganismo inoffensivo per qualcuno può provocare infezioni in chi ha un sistema immunitario più debole o non ha anticorpi specifici.
Bevande diverse dall’acqua peggiorano la situazione. Le bibite zuccherate, ad esempio, lasciano residui nutrienti che favoriscono lo sviluppo di batteri e muffe. Ancora peggio sono le bevande proteiche, che contengono aminoacidi e zuccheri — un ambiente ideale per la crescita microbica. Chi usa il thermos per portare con sé frullati, tè dolcificati o bevande energetiche dovrebbe pulirlo immediatamente dopo l’uso, senza aspettare la fine della giornata. Anche l’odore o il sapore alterato dell’acqua può essere un primo segnale di contaminazione già in atto.
Il consiglio degli esperti è chiaro: lavare la borraccia ogni giorno, disassemblando ogni parte e lasciandola asciugare completamente prima di riutilizzarla. Se il modello non è lavabile in lavastoviglie, è ancora più importante usare prodotti neutri e scovolini, evitando accumuli e muffe che non si vedono ma che possono causare problemi intestinali o infezioni. Le borracce riutilizzabili restano strumenti preziosi per l’ambiente, ma solo se manutenute correttamente. Altrimenti, da oggetti di benessere possono trasformarsi in riserve invisibili di germi.