Alessandro Borghese, uno dei volti più noti del panorama gastronomico italiano, ha deciso di rivelare uno dei suoi trucchi in cucina, legato a un dolce che fa parte della tradizione più radicata: le Zeppole di San Giuseppe. Lo ha fatto attraverso i suoi canali social, con un tono diretto e senza filtri, parlando a chi ogni giorno prova a replicare in casa i grandi classici della pasticceria italiana.
Classe 1976, cresciuto tra Italia e Stati Uniti, Borghese ha costruito una carriera fatta di esperienze nei ristoranti internazionali e di una presenza costante in televisione. Dal 2005, anno del suo debutto nel programma Cortesie per gli ospiti su Real Time, è diventato una figura centrale nella cucina mediatica italiana. Con programmi come 4 Ristoranti, ha conquistato un pubblico vasto, che oggi lo segue non solo per le sfide culinarie, ma anche per i consigli pratici.
Questa volta ha deciso di concentrarsi su un dessert che ogni anno, a marzo, fa la sua comparsa nelle vetrine delle pasticcerie: le Zeppole di San Giuseppe. Ma quali sono gli elementi che rendono unica la sua versione?
Il trucco dello chef: come nascono le zeppole alla Borghese
Le Zeppole di San Giuseppe, nella versione di Borghese, rispettano la ricetta tradizionale ma con un piccolo accorgimento che cambia il risultato finale. A renderle così apprezzate è un passaggio specifico: la doppia cottura. Lo chef prepara l’impasto con gli ingredienti classici: farina, acqua, burro, sale e uova. Dopo aver formato le ciambelle, le passa in forno per una prima cottura, ma solo per qualche minuto, giusto il tempo di farle gonfiare. Subito dopo, le immerge nell’olio bollente per la frittura finale, che dona croccantezza esterna e morbidezza interna.

Questo metodo, spiega Borghese, è fondamentale per ottenere un dolce ben bilanciato, che non risulti unto e che mantenga la struttura anche dopo essere stato farcito. Una volta raffreddate, le zeppole vengono farcite con crema pasticcera, preparata con tuorli, latte, zucchero e amido di mais. Poi viene aggiunta la classica amarena sciroppata al centro, per il tocco finale.
Il risultato è un dolce che mantiene la consistenza ideale, capace di restare fragrante anche dopo alcune ore, perfetto da portare a tavola per la festa del papà ma anche in ogni altro momento dell’anno.
Chi lo segue da tempo sa che Borghese non è nuovo a rivelazioni di questo tipo. In più occasioni ha condiviso i dettagli delle sue ricette, sempre con la volontà di rendere accessibili piatti professionali anche ai cuochi casalinghi.
Un dolce legato alla tradizione, ma con un’impronta personale
Le Zeppole di San Giuseppe, nella versione raccontata dallo chef, non sono solo un dolce da manuale, ma un esempio di come la tecnica e il rispetto per la tradizione possano convivere. La doppia cottura, il controllo della temperatura dell’olio, la crema fatta al momento: ogni elemento contribuisce al risultato finale, senza forzature.
Il post pubblicato da Alessandro Borghese sui suoi canali ha raccolto centinaia di commenti. Molti follower hanno provato a replicare la ricetta, condividendo foto e risultati. Non pochi hanno ammesso che, usando quel piccolo accorgimento, il risultato è stato molto più vicino a quello della pasticceria professionale.
Borghese continua a essere un riferimento, non solo per il pubblico della TV, ma anche per chi cerca un approccio concreto e diretto alla cucina. In un mondo dove le ricette online si moltiplicano, la sua voce resta riconoscibile proprio perché arriva dalla pratica quotidiana, senza eccessi e senza formule irraggiungibili.
Le sue Zeppole, oggi, sono diventate un piccolo caso tra gli appassionati. Non tanto per gli ingredienti, quanto per l’intuizione. Perché a volte basta un passaggio in più – o uno in meno – per cambiare tutto.