La granita al limone e basilico con pesche caramellate è una proposta estiva che unisce tradizione siciliana e raffinatezza contemporanea. Ideata dallo chef Ugo Alciati, questa preparazione nasce dall’incontro tra la granita, dolce tipico e rinfrescante, e le pesche gialle cotte lentamente con zucchero e basilico. Il risultato è un piatto equilibrato, adatto a diverse esigenze alimentari, che non richiede né gelatiera né tecniche complesse. Ideale per serate calde o pranzi all’aperto, si prepara in anticipo e si serve freddo, con una consistenza granulosa e profumata.
Ingredienti semplici e profilo nutrizionale
Per circa un chilogrammo di granita, occorrono 600 g di acqua minerale, 250 g di zucchero, 120 g di succo di limone filtrato e 12 g di basilico fresco. Per completare il dessert, si usano 500 g di pesche gialle, 75 g di zucchero, qualche foglia di basilico e poca acqua.

Ogni porzione apporta circa 246 calorie, con 63,1 g di carboidrati totali, di cui quasi tutti zuccheri naturali. I grassi sono praticamente assenti (0,3 g), mentre le proteine si attestano su 1,1 g e le fibre su 1,4 g. Il contenuto di sodio è minimo (5,2 mg). Si tratta quindi di un dolce senza lattosio, senza glutine e adatto anche a chi segue diete vegane o vegetariane, purché tutti gli ingredienti siano selezionati con attenzione.
Questo dessert è un buon compromesso tra piacere e leggerezza, pensato per chi desidera qualcosa di fresco senza ricorrere a gelati industriali o dolci troppo carichi. Il basilico, oltre al profumo, aggiunge una nota aromatica che contrasta il dolce delle pesche e l’acidità del limone, creando un’armonia insolita ma efficace.
Procedura artigianale e varianti possibili
La preparazione comincia con la realizzazione dello sciroppo. Si portano a bollore acqua e zucchero, si mescolano fino a scioglimento completo, poi si raffreddano prima a temperatura ambiente e infine in frigorifero. Una volta ben freddo, si aggiungono il succo di limone e le foglie di basilico, che vanno frullate con un minipimer fino a ottenere un liquido verde brillante. Nessun pezzo visibile di basilico deve restare.
Il composto si versa in una pirofila e si congela. Ogni ora va mescolato energicamente con una forchetta per rompere i cristalli di ghiaccio, ripetendo l’operazione almeno quattro volte fino a ottenere la consistenza della granita tradizionale.
Nel frattempo si preparano le pesche: intere, vanno messe in casseruola con un cucchiaio di zucchero sopra ciascuna, foglie di basilico e poca acqua. Con il coperchio, si cuociono a fuoco vivace per circa 35-45 minuti. Alla fine, si eliminano le foglie, si lascia intiepidire, poi si pelano con attenzione per non danneggiare la polpa morbida. Si tagliano a spicchi, da sistemare poi nel piatto. Il liquido di cottura viene ristretto sul fuoco per ottenere uno sciroppo denso da usare come guarnizione.
L’impiattamento prevede gli spicchi disposti lungo i bordi, mentre al centro si forma una semisfera di granita, grattata al momento con uno spallinatore. Lo sciroppo va versato sulle pesche, non sulla granita, per non comprometterne la consistenza.
La granita si conserva in freezer fino a un mese, se mantenuta ben chiusa e grattata al momento. Le pesche e lo sciroppo si mantengono in frigorifero per un giorno, purché protetti con pellicola.
Per variare, si può sostituire il basilico con erbe come salvia o rosmarino, oppure rimuoverlo del tutto e aggiungere una purea di frutta fresca frullata con zucchero. In ogni caso, il passaggio chiave resta il raffreddamento completo dello sciroppo prima di aggiungere l’erba aromatica: è questo che evita l’ossidazione e mantiene il colore brillante. Un’idea moderna che parte da un classico per raccontare l’estate con profumi nuovi e gesti antichi.