Il pesce spada alla palermitana è una ricetta che unisce semplicità e tradizione. Un piatto che si prepara in padella, senza bisogno del forno, usando ingredienti essenziali ma capaci di esaltare tutto il gusto del pesce. Il segreto è nella panatura aromatica, una versione rivisitata di quella che in molte famiglie siciliane si tramanda da generazioni. A Palermo, l’uso del pangrattato condito con erbe e un filo d’olio è un rituale che accompagna molte preparazioni, dal pesce alla carne, fino alle cotolette e ai ripieni. In questa variante, il pesce spada — anche decongelato — viene insaporito e cotto rapidamente su piastra o padella antiaderente, ottenendo una crosticina croccante fuori e una carne tenera all’interno. Un secondo piatto adatto a tutte le stagioni, pronto in pochi minuti.
Come preparare il pesce spada alla palermitana in padella
Per realizzare questa ricetta bastano 15 minuti di cottura e pochissima preparazione. Si parte tritando prezzemolo, maggiorana, peperoncino e aglio privato dell’anima, fino a ottenere un trito fine e profumato. Questo va mescolato in una ciotola con il pangrattato. Il pesce spada, tagliato a fette e spennellato con olio extravergine d’oliva, viene poi passato nella panatura, premendo bene con le mani perché aderisca in modo uniforme.

A questo punto, si scalda una padella antiaderente — o una piastra in ghisa — finché non è ben calda. Le fette impanate si cuociono su entrambi i lati, a fuoco vivo, fino a quando si forma la tipica doratura. Bastano pochi minuti per lato. Il risultato è un pesce dal gusto intenso e una crosta saporita, perfetta anche senza limone o salse di accompagnamento.
Può essere servito caldo, appena tolto dalla padella, con contorni leggeri come verdure saltate o insalate fresche. Il piatto si adatta bene anche a chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare a un secondo piatto tradizionale e genuino.
Varianti, consigli e conservazione
La ricetta si presta a molte varianti, senza perdere l’identità siciliana. Si può sostituire il pesce spada con filetti di orata, branzino o salmone, mantenendo la stessa panatura. Alcuni aggiungono parmigiano o pecorino grattugiato al pangrattato per una nota più ricca, ma non è indispensabile. Chi preferisce può evitare l’aglio o la maggiorana, lasciando spazio solo al prezzemolo fresco.
Quanto alla conservazione, il piatto si mantiene bene in frigorifero per un giorno, chiuso in un contenitore ermetico. È consigliabile riscaldarlo in forno tradizionale o in padella, evitando il microonde, che rovinerebbe la consistenza croccante della panatura. In estate o nei pasti veloci, può diventare anche un’ottima idea per un panino mediterraneo, magari con un filo di olio crudo e pomodoro fresco.