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Crociera, che belli quei buffet sterminati ma dove finisce ciò che avanza? Impossibile immaginarlo

In crociera il buffet è un vero must: sempre carico di leccornie e quasi senza fine. Ma dove vanno i manicaretti che avanzano?

Lo spreco alimentare rappresenta una delle problematiche ambientali più gravi e urgenti a livello globale, e la situazione sulle navi da crociera non fa eccezione. A bordo delle gigantesche imbarcazioni da turismo, l’offerta gastronomica è vastissima, e i passeggeri si trovano a disposizione un’incredibile varietà di piatti e portate, creando il rischio di un eccessivo consumo che finisce inevitabilmente con il generare ingenti quantità di cibo inutilizzato. Ma cosa accade esattamente a tutto il cibo che non viene mangiato? Le risposte a questa domanda sono complesse e spesso avvolte nel mistero, dando origine a numerose polemiche e discussioni.

Il modello di consumo delle crociere e lo spreco alimentare

Le navi da crociera sono progettate per offrire un’esperienza di lusso che include numerose opzioni culinarie, dal buffet a pranzo ai raffinati ristoranti a la carte. Questo modello di “tutto quello che puoi mangiare” (all-you-can-eat) rappresenta una delle principali attrazioni per i passeggeri, ma spesso contribuisce anche a una cultura del consumo eccessivo. I viaggiatori, spinti dalla possibilità di mangiare senza limiti, si ritrovano a ordinare più cibo di quanto possano effettivamente consumare, contribuendo a un accumulo di avanzi che difficilmente viene gestito in modo sostenibile.

Ogni giorno, le navi da crociera preparano enormi quantità di cibo per soddisfare i gusti e le preferenze dei passeggeri, ma una parte di questo cibo non verrà mai consumata. Ciò che rimane, alla fine di ogni crociera, rappresenta una quantità impressionante di spreco. In un contesto in cui la sostenibilità dovrebbe essere una priorità, il destino di questi avanzi è un tema che solleva interrogativi.

Il destino del cibo non consumato

La gestione degli avanzi sulle navi da crociera non è sempre trasparente, e molte compagnie non rendono pubblici i loro processi di smaltimento. In passato, alcune testimonianze hanno rivelato pratiche preoccupanti, come lo scarico diretto del cibo avanzato in mare. Un caso clamoroso è stato quello di un video che ha circolato sui social media, in cui un dipendente di cucina mostrava come il cibo non consumato venisse gettato direttamente nell’acqua, suscitando indignazione tra i consumatori e spingendo le autorità e le compagnie crocieristiche a rispondere.

Buffet, che fine fanno gli avanzi sulle navi da crociera? (DailyFood.it)

Anche se non tutte le navi seguono queste pratiche, è evidente che molte compagnie continuano a smaltire ingenti quantità di cibo senza cercare alternative più responsabili. Nonostante la crescente pressione pubblica per una gestione più sostenibile delle risorse, la realtà rimane complessa, con poche compagnie che si impegnano attivamente a ridurre gli sprechi.

Soluzioni innovative e buone pratiche

Fortunatamente, alcune compagnie hanno iniziato a prendere sul serio il problema dello spreco alimentare e stanno adottando soluzioni innovative per affrontarlo. Un esempio positivo viene da Costa Crociere, che ha avviato un programma in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, destinando le eccedenze alimentari a enti di beneficenza. Questo non solo aiuta a ridurre lo spreco, ma contribuisce anche a supportare le persone in difficoltà nelle città in cui le navi attraccano. In questo modo, una parte del cibo che altrimenti verrebbe scartato viene invece riutilizzata per scopi solidali.

Anche altre compagnie, come Royal Caribbean, hanno sviluppato soluzioni tecnologiche avanzate per ottimizzare il consumo di cibo a bordo. Utilizzando piattaforme digitali basate sull’intelligenza artificiale, queste navi sono in grado di analizzare i dati storici e prevedere con maggiore precisione la quantità di cibo necessaria per ogni crociera. Questo approccio ha portato a una significativa riduzione degli avanzi, con alcune navi in grado di abbattere gli sprechi di cibo fino al 50%. Tecnologie come queste dimostrano che l’industria crocieristica può effettivamente fare progressi nella riduzione degli sprechi se si adottano misure concrete e basate su dati.

Il ruolo dei passeggeri nel ridurre lo spreco

Tuttavia, non tutto il peso della responsabilità può essere attribuito alle compagnie crocieristiche. Anche i passeggeri svolgono un ruolo cruciale nella gestione degli sprechi alimentari. Una semplice azione come prendere solo la quantità di cibo che si è certi di poter consumare può fare una grande differenza. Spesso, i buffet e le opzioni “all you can eat” invogliano a prendere più di quanto si possa realmente mangiare, con il risultato che gran parte del cibo rimane inutilizzato e finisce per essere scartato.

Al fine di sensibilizzare i passeggeri, alcune compagnie stanno lanciando campagne di educazione e sensibilizzazione per incoraggiare scelte alimentari più responsabili. Questo tipo di iniziativa è importante non solo per ridurre lo spreco, ma anche per promuovere una cultura del consumo consapevole, che possa estendersi ben oltre il contesto delle crociere.

Francesca Testa

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