Bere

Come nasce un liquore artigianale? Lo abbiamo chiesto a chi ne ha creato uno

Come nasce un liquore artigianale, da dove si parte? Come si costruisce da zero un sapore completamente diverso da tutti gli altri?

Lo abbiamo chiesto ad Andrea Pastore, barman con alle spalle un’esperienza di 10 anni sul campo che ha deciso di creare un liquore completamente artigianale dal nome i.o.l.e; li abbiamo fatto alcune domande per cercare di capire quali sono i processi creativi e tecnici per ottenere un prodotto unico nel suo genere.

Per noi italiani il liquore ha un valore fondamentale: conclusione perfetta dei nostri pasti, è il “piacere” alcolico che molti di noi si concedono alla fine di una cena o un pranzo, ma dietro ogni piccolo bicchiere che sorseggiamo c’è dietro una scelta, una ricerca e uno studio degli ingredienti ben preciso, e anche il modo in cui lo beviamo fa la sua bella differenza.

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Da dove nasce l’idea di creare il proprio liquore?

i.o.l.e. è l’acronimo per: infuso, organico, locale, essenziale, nasce dalla necessità di miscelare un prodotto nuovo, diverso, qualcosa che non riuscivo a trovare nel mercato. Un sapore ed un profumo originali per stimolare la mia creatività, per generare infinte nuove combinazioni di gusto e per esaltare i grandi classici con twist inaspettati.

La ricerca deli ingredienti

Come hai scelto gli ingredienti che andavano a comporre il sapore e il profumo di i.o.l.e.?

Gli ingredienti di i.o.l.e. derivano da un’antica ricetta terapeutica di mia nonna Iolanda. Molto grezza e totalmente naturale, dal sapore intenso e dai grandi benefici grazie alle erbe officinali al suo interno. Lavorando a questo progetto per ben tre anni, sono riuscito a mantenere alcune delle proprietà organolettiche delle piante, tra cui quella antisettica del coriandolo e quella digestiva della ruta. Ho infine modificato alcuni elementi di base, per rendere il prodotto gradevole, bilanciato, qualcosa di unico, mai provato prima.

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Come si crea da zero un liquore? che processi devono esserci affinché si possa avere un prodotto finito? Quante fasi sono in tutto?

Creare un liquore da zero è impegnativo, se non si è un professionista del settore. Con tanta passione, studio e con vari tentativi falliti si riesce alla fine a creare inaspettatamente il proprio liquore ideale. I processi di i.o.l.e. sono 3: il  distillato di grano biologico,  l’infusione con aggiunta a mano di essenze e spezie che caratterizzano il suo gusto unico, e un blend finale con ginepro e vermut per bilanciare colore e sapore.

Freschezza

C’è un metodo preciso con cui si dovrebbe bere il vostro i.o.l.e? A che tipo di cibo lo abbineresti?

Il nostro i.o.l.e. è un prodotto molto versatile che, durante quest’ultimo anno di test, ho servito in diverse varianti: liscio o con ghiaccio come digestivo dopo i pasti, con aggiunta di tonica per un pre-dinner favoloso, e con un zest di limone per enfatizzarne tutti i sentori. Si miscela bene con gli agrumi e tutti i tipi di sodati, tra cui il ginger-beer in versione Mule, è perfetto per stimolare la creazione di nuovi drink. Una delle ricette più richieste dai miei clienti è stata quella con 3,75ml di i.o.l.e., tanto ghiaccio, una scorza di limone, tonica quanto basta, il tutto servito in un “Collins alto”. Il taglio conferito da una buona tonica da me selezionata (La Fever Tree Indian Tonic) fa si che diventi “il tonico” perfetto. Ma il mio preferito è ovviamente i.o.l.e. cocktail, servito in una pipa in vetro per conferire al drink la verticalità di agrume e rosa finale. La ricetta è: 3 cl di i.o.l.e., 2,5 cl di S.T.Germain, 3 cl di fresh pompelmo rosa, garnish mix agrumi e bocciolo di rosa dry. Grazie alle sue caratteristiche spezziate e alle note agrumate questo liquore si adatta perfettamente a piatti di pesce crudo. Sentori di cannella e noce moscata si miscelano in creme e dolci regalando una sfumatura alcolica e digestiva a fine pasto.

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Quale parte del processo creativo ti è piaciuta di più nel realizzare i.o.l.e?

Direi sicuramente la parte che non si vede, quella che il consumatore finale ovviamente non conosce, ma che è stata fondamentale per creare i.o.l.e.: la ricerca iniziale. È solo con i sacrifici e i numerosi test che siamo giunti ad un prodotto dal nome che è più di un acronimo, è un ricordo legato alla mia infanzia con Nonna Iolanda. Con l’aiuto di Jessica Bello abbiamo progettato la parte grafica, un’etichetta che rispecchia alla perfezione le caratteristiche del prodotto. i.o.l.e. è frutto della collaborazione con la Terrazza Bistrot di Gianmaria Rossi, che ha creduto nel mio progetto e lo ha reso possibile.

Sapori unici

 

Se volete acquistare i.o.l.e e provarlo direttamente a casa vostra (anche come amaro da fine pasto) potete scrivere qui.

Oppure mandate una mail a: ioleliquoreartigianale@gmail.com

Liquoroso! 

redazione

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