Da sempre presente nelle case italiane, il latte è uno degli alimenti più consumati e versatili della nostra dieta quotidiana. Viene bevuto a colazione, usato in cucina per preparare formaggi, dolci, creme, o semplicemente accompagnato da cereali. Negli ultimi anni, però, le scelte per chi acquista latte si sono moltiplicate: sugli scaffali troviamo decine di varianti, da quello intero al parzialmente scremato, dal fresco al latte UHT, dal biologico al microfiltrato. In questo contesto, capire quale prodotto sia davvero il migliore non è affatto scontato. A chiarire la questione è intervenuta Altroconsumo, che ha pubblicato un’analisi indipendente sulle principali etichette disponibili nei supermercati italiani.
Il test: laboratorio, etichette e sostenibilità al centro
Lo studio condotto da Altroconsumo ha preso in esame oltre venti prodotti, valutandoli sotto diversi aspetti fondamentali. Oltre alle analisi nutrizionali, i tecnici hanno considerato parametri legati alla sicurezza alimentare, come la presenza di contaminanti (in particolare Aflatossina M1, sostanza potenzialmente cancerogena), il livello di acidità, e i cosiddetti danni termici, tra cui la quantità di furosina e lattulosio. Ma non solo: è stata analizzata anche la correttezza delle etichette, il rispetto delle informazioni obbligatorie e la chiarezza nella comunicazione verso i consumatori.
Importante anche il capitolo packaging. Sono stati assegnati punteggi sulla base del tipo di materiale, della riciclabilità e della presenza di indicazioni chiare sullo smaltimento, un aspetto oggi sempre più rilevante per i consumatori attenti all’ambiente. A completare l’analisi, il gusto ha pesato per il 40% del giudizio complessivo, equiparato al valore delle analisi di laboratorio. Etichetta e confezione hanno invece inciso per il 10% ciascuno.

Tra i prodotti testati, quello che ha ottenuto il miglior punteggio complessivo è stato il Carrefour Classic Latte UHT parzialmente scremato microfiltrato 100% italiano, con 67 punti su 100. Prezzo competitivo (circa 1,09 euro al litro) e buona qualità complessiva lo rendono una delle opzioni più vantaggiose per i consumatori.
A seguire, con 65 punti, il Polenghi Latte 100% italiano e il Parmalat Bontà e Linea con vitamina D. Quest’ultimo, però, ha un prezzo ben più alto rispetto agli altri (1,61 euro), a fronte di una qualità simile. Interessante anche la performance dei marchi privati della grande distribuzione: Esselunga e Conad hanno ottenuto punteggi pari a 64, con prezzi contenuti (rispettivamente 1,17 e 0,99 euro al litro). Il dato conferma che non sempre i prodotti più noti o costosi sono quelli migliori.
L’analisi evidenzia una tendenza chiara: le private label garantiscono qualità elevata a prezzi competitivi. Questo dimostra come la GDO stia puntando sempre di più su prodotti di marca propria che non hanno nulla da invidiare ai grandi marchi.
Le note dolenti: prodotti sotto la media e scelte da evitare
Non tutti i prodotti analizzati hanno brillato. In fondo alla classifica, con 47 punti, si piazza il Tre Valli Latte parzialmente scremato 100% italiano, unico a non raggiungere la soglia minima di 50. Anche il Mila Latte di Montagna UHT, pur partendo da un’immagine di qualità e con un prezzo elevato (1,86 euro al litro), si ferma a 56 punti, risultando una delle delusioni del test.
Questi dati mettono in evidenza l’importanza di una scelta consapevole: un prezzo alto non è sinonimo automatico di qualità superiore, e le valutazioni oggettive di laboratori indipendenti come Altroconsumo aiutano a smascherare eventuali discrepanze tra percezione e realtà.
In un mercato saturo e variegato, dove la fiducia del consumatore è spesso legata alla marca e alla pubblicità, test come questi rappresentano uno strumento utile per orientarsi in modo informato. Chi cerca il miglior latte per rapporto qualità-prezzo, ha ora a disposizione dati chiari su cui basare la propria decisione.