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La delusione quando scarti il cibo e non è come te lo aspettavi

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Ci siamo passati tutti, non fate i finti tonti: stiamo decine di minuti a scegliere il cibo sugli scaffali dei negozi, basandoci solo sulla foto nella confezione, oppure ci facciamo ipnotizzare dagli ambulanti in giro e quando andiamo a scartare il prodotto, cadiamo vittima di cocenti delusioni , ai limiti della truffa.

In questa serie di foto raccolte dal sito sadanduseless, possiamo ammirare alcuni disastri talmente giganti, che possiamo solo rallegrarci non siano capitati a noi, a partire dal ghiacciolo di Spongebob che nella realtà raffigura un mostro schifoso, pregno di disperazione e anelante soltanto la pace della morte.

 

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Un bel cheeseburger color vaiolo, direttamente dalle strade di Manila, ma non è neanche quello il problema: guardate quei truffaldini dei produttori che hanno messo un quarto di grammo di sottiletta sul bordo del panino, per simulare la regolarità della dettara alimentare, che una volta aperta è buona solo per essere tirata con forza al muro.

 

 

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Com’è il proverbio? Se la vita ti offre limoni, fai una limonata? Ecco, questa è la limonata di chi ha una sfiga talmente aggressiva da dover essere asportata chirurgicamente.

 

 

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Due momenti di pura imprecazione: da una parte, le caramelline gommosette che al caldo del cruscotto sono diventate un fiume di zucchero e appiccisosità, dall’altra il top della delusione: quando apri la lattina di Coca Cola e ti rimane la linguetta metallica in mano, rendendo inutilizzabile l’acquisto e dando il via all’ennesima gara di bestemmia creativa.

 

 

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Questa è un’anguria, per gli amici cocomero. L’imballo recita: cocomero senza semi. Che svista di marketing che ce ne siano molti proprio a vista della confezione. Tratto dalla serie “Una cosa sola dovevi fare, e l’hai sbagliata”.

 

 

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A chi troppo, a chi niente: un frutto esotico che parrebbe un avocado e che reca al suo interno un seme grosso più di lui, che lo rende immangiabile. Di contro, un gelato che dopo due morsi ti rimane solo la delusione del cono vuoto.

 

 

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L’abbiamo in Italia questo frullato di unicorno di McDonald’s? Fateci sapere, in ogni caso sappiate che la pubblicità è ingannevole: quello vero sembra acqua non potabile con un rivolo di schiuma da barba caduta per caso al suo interno.

 

 

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Partiamo dal presupposto che siamo italiani e non ingurgiteremmo gli spaghetti al chili neanche pagati bene, ma poi almeno fossero simili alla foto. Quello che avrete una volta tirati fuori dalla confezione sarà simile a ciò che esce dal corpo, più che a ciò che ci entra.

 

 

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Le merendine farcite sono il must della delusione: nella foto sembrano piene di crema, marmellata o cioccolato a ciclo continuo, infinito. Poi le vai ad aprire e dentro ci sono indizi di colore, una roba insapore e comunque già finita appena la guardi, forse per timidezza. A destra della fot abbiamo un semplice tappo da bibita che non tiene e che ti fa gettare la macchina da una scarpata.

 

 

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Qualcuno alla fabbrica di pane in cassetta aveva forse perduto gli occhiali?

 

 

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Un bel tramezzino truffaldino, pieno di niente di niente, che fa il paio col cheeseburger più in alto, ma questo è davvero vuoto, del tutto, e se te ne accorgi nel supermercato ti dona un bonus per picchiare i commessi a caso. Fa il paio con un uovo senza tuorlo, che quando lo butti in padella ti ci fa rimanere male.

 

 

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La torta al cioccolato più somigliante agli escrementi di vacca che abbiate mai visto.

 

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Già il disegno originale di Scooby Doo non è che fosse fatto proprio da Caravaggio, ma ciò che ottieni quando lo vai a scartare è un conglomerato di colori che stanno male tra loro e se dovessero proprio raffigurare una faccia, sarebbe quella dei reduci dalla trincea della Prima Guerra Mondiale.

 

 

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Astuti: hanno studiato la confezione e hanno messo gli scarafaggi rossi (o gamberetti) nella cioccolata, solo nella finestrella che rimane in bella vista. Meglio per chi si accolla di mangiare tale obbrobrio.

Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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