Nella puntata di È sempre mezzogiorno ha vissuto un momento particolarmente sentito. Sergio Barzetti, volto storico della trasmissione e amato dal pubblico per il suo stile rassicurante e legato alla cucina familiare, ha chiuso la sua partecipazione stagionale con un piatto che porta con sé memoria, gusto e colore: i supplì ai peperoni. Non un semplice addio, ma un saluto cucinato tra ricordi e profumi, nel segno di una tradizione che si rinnova attraverso ingredienti scelti con cura e gesti ormai parte del suo racconto televisivo.
Un piatto semplice con una struttura profonda
Barzetti ha scelto di reinterpretare i classici supplì romani, noti per il loro cuore filante, aggiungendo peperoni arrostiti come ingrediente principale. La scelta non è casuale: i peperoni, grazie alla loro dolcezza e intensità aromatica, trasformano il risotto in una base ricca e avvolgente. La cottura in forno ad alta temperatura consente di rimuovere facilmente la pelle e conservarne il sapore, mentre la tritatura fine permette di amalgamare la polpa nel riso senza appesantirne la consistenza.

Per il risotto, Barzetti utilizza riso Carnaroli, tostato con un filo d’olio e insaporito con paprika e concentrato di pomodoro, che contribuiscono a costruire una base cromatica calda e decisa. A metà cottura si aggiungono i peperoni tritati e una manciata di basilico fresco, che rafforza il profilo mediterraneo del piatto. Una volta mantecato fuori dal fuoco con burro e formaggio grattugiato, il risotto viene lasciato raffreddare, in modo da favorire la formazione dei supplì.
Il ripieno è affidato a una crema di scamorza affumicata e mozzarella, frullate con foglie fresche di basilico e poi lasciate a rassodare in frigorifero. Ogni supplì viene modellato a mano, chiuso con cura e poi immerso in una pastella leggera a base di farina di riso e acqua, prima di essere impanato con una miscela originale: gallette di riso, di mais e fiocchi di mais sbriciolati. La frittura finale sigilla tutto in una crosta croccante che racchiude un cuore morbido e saporito.
Un addio sentito che passa dalla tavola
La scelta di chiudere l’edizione con una ricetta così familiare e colorata racconta molto del rapporto tra Barzetti e il suo pubblico. Non ci sono effetti speciali, né tecniche complesse. Solo ingredienti riconoscibili, tempi precisi, manualità affettuosa. Durante la diretta, lo chef ha mantenuto il suo consueto sorriso, ma con un velo di emozione che ha attraversato ogni gesto. Più che una dimostrazione di cucina, è sembrato un saluto da casa a casa, da chi cucina per mestiere a chi cucina per amore.
Il pubblico ha reagito con affetto: sui social sono subito comparsi commenti, saluti, ricordi condivisi. Il nome di “Mr Alloro”, come viene spesso soprannominato, è diventato per molti sinonimo di cucina rassicurante e accessibile, capace di unire generazioni e trasmettere valori attraverso il cibo.
In attesa del suo ritorno nella prossima edizione, i supplì ai peperoni rimangono come simbolo di un approccio gentile alla cucina, dove ogni preparazione è anche un’occasione per creare legami. Una ricetta che non ha bisogno di essere reinventata ogni volta, ma solo cucinata con attenzione. E magari condivisa, come ha sempre fatto lui.