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Li credono tutti sani ma non controllano l’etichetta: rischi seri danni alla salute

Contengono elevate quantità di sodio e strategie di marketing fuorvianti: scopri come leggere le etichette

by Claudio Rossi
29 Luglio 2025
in Food
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Cibo falsamente salutare

Un cibo che non è realmente sano - (dailyfood.it)

L’industria alimentare ha affinato l’uso di elementi visivi molto persuasivi: colori naturali, font eleganti, immagini bucoliche e riferimenti geografici specifici creano un senso di autenticità e qualità superiore, raramente corrispondenti a reali benefici nutrizionali.

Spesso si mette in evidenza una singola caratteristica positiva, come l’alto contenuto proteico, mentre informazioni fondamentali come il contenuto di sodio vengono minimizzate o quasi nascoste nelle etichette.

Un cibo falsamente sano

Negli ultimi anni, l’universo dei legumi confezionati ha subito una trasformazione significativa, con le lenticchie in scatola che sono diventate protagoniste di un acceso scontro commerciale. Un alimento considerato tradizionalmente semplice e salutare sta ora assumendo un ruolo centrale in strategie di marketing sempre più complesse, che possono facilmente ingannare il consumatore attento alla salute.

Lenticchie in scatola, attenzione
Attenzione alle lenticchie in scatola – (dailyfood.it)

Tra gli scaffali dei supermercati è ormai comune imbattersi in confezioni di lenticchie che vantano con evidenza la loro ricchezza di proteine vegetali o la qualifica di fonte naturale di proteine. Questi messaggi, seppur corretti dal punto di vista tecnico, raccontano solo una parte della storia nutrizionale. Il problema più grave emerge soprattutto nei prodotti precotti e trasformati che contengono quantità di sodio spesso non trascurabili.

Una singola porzione di lenticchie industrialmente preparate può infatti contenere tra 400 e 500 mg di sodio, ovvero circa un quarto della dose giornaliera raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tale dato è frequentemente nascosto in caratteri minuscoli nelle tabelle nutrizionali, in netto contrasto con l’immagine salutare promossa dalla pubblicità frontale.

Il sodio aggiunto non è una scelta casuale: svolge infatti diverse funzioni tecniche come conservante naturale, esaltatore di sapidità e stabilizzante della consistenza. Tuttavia, per chi sceglie lenticchie in scatola pensando di compiere una scelta sana, l’elevato contenuto di sodio può diventare un rischio serio – soprattutto per persone con ipertensione o patologie cardiovascolari.

  • Le lenticchie in scatola possono contenere fino a 10-15 volte più sodio rispetto a quelle secche.
  • I prodotti pronti spesso superano i 300 mg di sodio per 100 grammi.
  • Le zuppe istantanee a base di lenticchie possono raggiungere picchi di 600 mg per porzione.

Un fenomeno particolarmente ingannevole è la creazione di categorie “premium” di lenticchie, tramite denominazioni suggestive come “gourmet”, “biologiche selezionate” o “antiche varietà”, accompagnate da packaging accattivanti e prezzi molto più elevati. Questi elementi suggeriscono implicitamente proprietà nutritive superiori che, in realtà, sono spesso trascurabili.

Le ricerche scientifiche dimostrano infatti che le differenze nutrizionali tra varietà comuni e quelle “premium” sono marginali. Ad esempio, una lenticchia rossa di montagna non offre un profilo proteico significativamente migliore rispetto a una rossa standard, nonostante possa costare anche il doppio o il triplo.

La migliore difesa contro queste strategie di marketing ingannevoli è l’educazione a una lettura critica e approfondita delle etichette. Non bisogna mai fermarsi ai claim pubblicitari sulla confezione, ma leggere attentamente la tabella degli ingredienti e i valori nutrizionali.

Ecco alcuni criteri fondamentali da verificare sempre:

  • Contenuto di sodio per 100 grammi: preferire prodotti con meno di 200 mg.
  • Lista ingredienti: più è breve e comprensibile, meglio è.
  • Rapporto qualità-prezzo: confrontare sempre il costo per chilogrammo.
  • Origine e tracciabilità: informazioni vaghe o generiche devono destare sospetti.

Un piccolo accorgimento molto efficace è dedicare qualche minuto in più a confrontare etichette di prodotti simili: spesso si scopre che il prodotto meno pubblicizzato offre un profilo nutrizionale migliore a un prezzo più contenuto.

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