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Prodotti surgelati, controlla sempre questo in etichetta prima di comprarli: rischi la salute

Dietro la comodità dei piatti pronti surgelati si nascondono additivi, coloranti e aromi artificiali che possono incidere sull’alimentazione dei più piccoli.

by Diego Rossi
22 Agosto 2025
in Food
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Prodotti surgelati

Prodotti surgelati, controlla sempre questo in etichetta prima di comprarli - dailyfood.it

I piatti pronti surgelati sono ormai una presenza abituale nelle cucine italiane. Con la promessa di pasti rapidi, equilibrati e sempre disponibili, hanno conquistato milioni di famiglie. Aprire il freezer e avere subito a disposizione lasagne, ragù o minestre già pronte rappresenta una soluzione immediata alla frenesia quotidiana. Eppure, dietro l’apparente semplicità si celano dinamiche meno rassicuranti. L’industria alimentare fa ricorso a una serie di additivi e aromi artificiali che garantiscono lunga conservazione e sapore costante, ma che pongono interrogativi seri quando a consumarli sono soprattutto i bambini.

Additivi nascosti nei piatti pronti

La prima zona d’ombra riguarda proprio la lista ingredienti. Non è raro trovare etichette lunghe e fitte di sigle incomprensibili. Le famose “E” seguite da numeri non sono codici casuali, ma identificano sostanze autorizzate a livello europeo. I nitrati e nitriti (E249-E252), utilizzati in prodotti con carne, possono trasformarsi in composti critici se assunti regolarmente. I solfiti (E220-E228), impiegati per mantenere il colore brillante e prevenire l’ossidazione, possono provocare reazioni allergiche nei soggetti più sensibili. Gli antiossidanti sintetici come BHA e BHT (E320-E321) destano preoccupazione perché tendono ad accumularsi nell’organismo nel tempo.

Prodotti surgelati
I piatti pronti surgelati sembrano pratici e sicuri, ma nascondono additivi e coloranti – dailyfood.it

Per i bambini, il rischio è maggiore. Il loro organismo, ancora in fase di crescita, reagisce diversamente agli stessi additivi che un adulto metabolizza più facilmente. A questo si aggiunge la presenza di coloranti artificiali. Un ragù che resta rosso vivo dopo mesi di congelamento deve la sua resa cromatica a sostanze come la tartrazina (E102) o il rosso Allura (E129). Alcuni studi hanno messo in luce una possibile correlazione tra certi coloranti e fenomeni di iperattività nei più piccoli. Non a caso, l’Unione Europea obbliga le aziende a riportare in etichetta un avvertimento specifico nei casi più a rischio.

Il quadro si complica ulteriormente con gli aromi artificiali, spesso inseriti per simulare sapori intensi: basilico fresco, parmigiano stagionato, pomodoro maturo. Questi composti non presentano necessariamente un pericolo immediato, ma creano un’abitudine. Un bambino che cresce consumando regolarmente sapori “potenziati” rischia di trovare poco appetibili gli alimenti naturali, educando il proprio palato verso gusti alterati.

Strategie per famiglie attente

Non si tratta di bandire del tutto i piatti pronti surgelati. La questione è imparare a distinguere quelli più sicuri da quelli che espongono a un eccesso di additivi. Un primo passo concreto è dedicare qualche minuto in più alla lettura comparativa delle etichette. Un prodotto con una lista breve e ingredienti riconoscibili – farina, latte, pomodoro, carne – rappresenta quasi sempre una scelta migliore. Le etichette troppo lunghe, ricche di sigle e nomi difficili, meritano maggiore attenzione.

Altro aspetto riguarda la rotazione. Anche se una famiglia sceglie di affidarsi occasionalmente a questi prodotti, alternarli con pasti preparati in casa riduce l’esposizione continuativa agli additivi. Un piatto cucinato con verdure fresche, legumi o carne acquistata al mercato offre non solo valori nutrizionali più naturali, ma contribuisce anche a educare i bambini a sapori autentici.

Un segnale rivelatore è il prezzo. Prodotti molto economici, rispetto alla media di categoria, nascondono spesso compromessi sulla qualità delle materie prime. Non a caso, i piatti pronti che mantengono colori troppo vivaci e consistenze uniformi dopo mesi di congelamento fanno pensare all’intervento di sostanze chimiche stabilizzanti.

La consapevolezza del consumatore diventa quindi uno strumento essenziale. Comprendere cosa si nasconde dietro un’etichetta e riconoscere i segnali d’allarme permette di ridurre i rischi e garantire ai bambini un’alimentazione che supporti la loro crescita. Non è questione di allarmismo, ma di responsabilità: ogni scelta nel carrello influenza la salute di chi siede a tavola.

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