I cereali da colazione sono spesso associati a uno stile di vita salutare, eppure i dati raccontano una realtà più complessa. La maggior parte delle confezioni rivolte ai bambini contiene quantità elevate di zuccheri e ingredienti ultra-processati, poco adatti a un consumo quotidiano. A dirlo è una recente indagine di Altroconsumo, che ha valutato in modo sistematico il profilo nutrizionale e la composizione di centinaia di prodotti in vendita nei supermercati italiani. L’inchiesta ha preso in considerazione oltre 350 referenze, suddivise in diverse categorie: cereali classici, versioni “fitness” e salutari, muesli e granola, fino alle linee più golose destinate ai più piccoli. Proprio su quest’ultima categoria si concentra l’attenzione, poiché rappresenta il segmento più critico in termini di zuccheri aggiunti e marketing aggressivo.
I risultati dell’indagine e la classifica dei cereali per bambini
Per la categoria “bambini” sono stati analizzati 70 prodotti. Questi cereali puntano su gusti intensi e confezioni accattivanti, spesso con cacao, miele o ripieni cremosi. Non mancano mascotte e personaggi colorati che catturano l’occhio dei più piccoli e incoraggiano il consumo. Il test ha valutato zuccheri, grassi saturi, fibre, additivi e grado di trasformazione, restituendo un punteggio complessivo. Il risultato ha evidenziato notevoli differenze tra i marchi. In cima alla classifica compare il Crownfield Choco Rice (Lidl) con 70 punti, seguito da Weetabix Crispy Minis Cioccolato Chip con 68 punti e da Crownfield Honey Hoops con 67. Tra le sorprese ci sono anche prodotti biologici a marchio Coop Vivi Verde, che si posizionano sopra la media grazie a un contenuto più equilibrato di zuccheri e ingredienti selezionati.

Nella fascia centrale emergono marchi noti come Kellogg’s e Nestlé, che con diverse varianti ottengono punteggi intorno ai 60 punti, segno di una qualità discreta ma non priva di criticità. Scendendo in fondo alla graduatoria, invece, compaiono prodotti che superano abbondantemente i limiti di zuccheri e additivi: Oreo O’s Cereal, KitKat Cereali e diverse versioni dei Kellogg’s Krave non superano i 30 punti, rientrando tra i peggiori della categoria. Altroconsumo ha segnalato come persino il prodotto migliore, il Choco Rice, contenga 17 grammi di zucchero ogni 100 grammi. Considerando una porzione media di 30–40 grammi, significa assumere già a colazione circa 5–7 grammi di zuccheri semplici. Una quota che incide sul fabbisogno giornaliero e che deve essere tenuta sotto controllo, soprattutto nei più giovani.
Come è stato condotto il test e quali parametri sono stati valutati
L’analisi di Altroconsumo non si è limitata al confronto dei valori nutrizionali, ma ha preso in considerazione anche la qualità complessiva degli ingredienti e il grado di trasformazione. Il punteggio finale è stato elaborato seguendo criteri precisi: Valutazione nutrizionale (55%): calcolata su zuccheri, calorie, sale, grassi saturi, fibre e proteine, con metodologia Nutri-score; Additivi (15%): valutati in base al numero e alla sicurezza scientifica; Grado di trasformazione (15%): penalizzati gli ingredienti ultra-processati come maltodestrine, sciroppi e coloranti; Edulcoranti (10%): valutati negativamente per gli effetti sulla percezione del gusto e sull’educazione alimentare; Porzione media (5%): considerata l’effettiva quantità normalmente consumata dai bambini.
I dati sono stati raccolti a febbraio 2025 in dieci catene di supermercati e discount, così da offrire una fotografia rappresentativa del mercato italiano. L’obiettivo era fornire ai consumatori una bussola per orientarsi in un settore molto affollato e spesso pubblicizzato come salutare, ma che nasconde criticità legate alla qualità nutrizionale. L’indagine ha confermato che esistono differenze significative tra i prodotti: alcuni marchi puntano su ricette più semplici e ingredienti controllati, mentre altri continuano a proporre cereali con percentuali di zuccheri troppo elevate per i più piccoli. Per le famiglie, consultare classifiche e test indipendenti come quello di Altroconsumo diventa quindi uno strumento utile per scegliere con maggiore consapevolezza.