Un nuovo richiamo alimentare riguarda alcune confezioni di mozzarella da 100 grammi, vendute in tris da 300 grammi, presenti sugli scaffali dei supermercati Coop e Il Gigante. Il prodotto segnalato proviene dallo stabilimento Centrale del latte del Molise srl, situato a Vinchiaturo, in provincia di Campobasso. Secondo le informazioni diffuse, il lotto interessato è il numero 192.
La segnalazione è partita da un controllo qualità che ha evidenziato la possibile presenza di frammenti di plastica all’interno delle mozzarelle. Si tratta di un rischio fisico, che potrebbe causare danni alla salute, soprattutto se il corpo estraneo viene ingerito o inalato accidentalmente. Coop e Il Gigante hanno diramato un avviso rivolto a tutti i consumatori che avessero acquistato il prodotto, invitandoli a non consumarlo.
Le confezioni coinvolte possono essere restituite in qualsiasi punto vendita, anche senza scontrino, per ottenere rimborso o sostituzione. Nessun altro prodotto, al di fuori del lotto 192, è coinvolto nel richiamo. Le aziende, al momento, non hanno segnalato incidenti legati al consumo, ma hanno scelto di agire in via precauzionale.
Cosa fare in caso di ingestione o inalazione di plastica
Quando si ingerisce o si inala accidentalmente un corpo estraneo come frammenti di plastica, è fondamentale capire la gravità dell’ostruzione. Secondo Humanitas, se la persona riesce ancora a tossire e respirare, l’ostruzione è parziale: in quel caso, non bisogna intervenire immediatamente ma restare vigili e monitorare. Se invece il soggetto non riesce più a respirare, è necessario chiamare subito i soccorsi e, nel frattempo, procedere con le manovre di disostruzione.

La più conosciuta è la manovra di Heimlich, adatta agli adulti. Per i bambini sotto l’anno di età, è previsto un protocollo diverso: il neonato va adagiato a pancia in giù sull’avambraccio e colpito cinque volte tra le scapole, in modo deciso ma controllato. Se il corpo estraneo non si muove, si gira il bambino e si procede con pressioni toraciche con due dita nel punto centrale tra i capezzoli, alternando con altri colpi interscapolari.
In tutti i casi, è importante non perdere tempo. Inalare anche un piccolo pezzo di plastica può bloccare le vie respiratorie, provocando soffocamento.
Precedenti e sorveglianza alimentare: la sicurezza resta una priorità
L’episodio non è isolato. Nei mesi precedenti, altri prodotti lattiero-caseari sono stati oggetto di richiami per motivi simili, come la presenza di Escherichia coli o di altri contaminanti fisici. La filiera del latte è tra le più controllate, ma anche tra le più sensibili a errori nelle fasi di produzione e confezionamento.
Nel caso della mozzarella coinvolta, l’azienda produttrice – Centrale del latte del Molise srl – non ha ancora rilasciato una nota pubblica dettagliata, ma ha collaborato con le catene distributive per ritirare tempestivamente le unità a rischio.
I controlli, affidati anche all’autorità sanitaria locale, proseguono per stabilire l’origine del problema e se altri lotti possano essere coinvolti. Al momento, le confezioni incriminate sono distribuite su scala nazionale nei punti vendita aderenti.
Chiunque avesse acquistato il prodotto è invitato a verificare il numero del lotto riportato sulla confezione e a non consumare il formaggio se corrisponde al codice 192. La collaborazione dei consumatori, in questi casi, è fondamentale per ridurre al minimo i rischi.