Le normative europee e italiane prevedono due tipologie di indicazioni sulle confezioni: la data di scadenza (da non superare per motivi di sicurezza) e il termine minimo di conservazione (TMC), che segnala invece il periodo entro cui l’alimento mantiene le sue caratteristiche ottimali. Conoscere questa differenza è essenziale per evitare lo smaltimento inutile di cibi ancora commestibili.
È importante sottolineare che la data di scadenza riguarda principalmente alimenti altamente deperibili come carni fresche, pesce, latte fresco pastorizzato e prodotti affini, per i quali un consumo posticipato può comportare rischi per la salute. In questi casi, superare la scadenza comporta un pericolo concreto di insorgenza di contaminazioni batteriche o tossine.
Al contrario, il termine minimo di conservazione indica la data fino alla quale l’alimento conserva le sue proprietà organolettiche e nutrizionali, ma non rappresenta un limite di sicurezza. Prodotti come pasta secca, riso, legumi secchi, biscotti, miele e confetture possono essere consumati anche oltre questa data, purché siano conservati correttamente e non presentino segni evidenti di deterioramento come muffe o odori sgradevoli.
Cibi consumabili dopo la data di scadenza: un elenco dettagliato
Secondo le ultime indicazioni dei nutrizionisti e degli esperti di sicurezza alimentare, è possibile stilare un elenco di cibi che, se conservati adeguatamente, possono essere ingeriti con tranquillità anche dopo la data indicata sulle confezioni.
- Latte UHT: grazie al trattamento termico ad alta temperatura, il latte UHT può essere consumato diversi giorni dopo la data di scadenza se la confezione è integra e conservata in luogo fresco e asciutto. Tuttavia, dopo l’apertura, deve essere trattato come latte fresco e consumato entro pochi giorni.
- Uova: se conservate in frigorifero, le uova possono essere consumate fino a tre settimane dopo la data di scadenza indicata. Un metodo semplice per verificarne la freschezza è immergerle in acqua: se affondano, sono ancora buone; se galleggiano, è meglio non consumarle.
- Formaggi stagionati: formaggi come parmigiano, pecorino o grana possono durare settimane dopo la scadenza se mantenuti in frigorifero e privi di muffe atipiche. È sufficiente rimuovere eventuali muffe superficiali prima del consumo.

- Yogurt e latticini fermentati: generalmente sicuri fino a qualche giorno dopo la scadenza, purché non presentino gonfiore della confezione o odori sgradevoli.
- Conserve e prodotti in scatola: se non danneggiati o gonfi, possono essere consumati anche mesi dopo la data di scadenza. È fondamentale controllare l’integrità della confezione prima dell’uso.
- Pane e prodotti da forno secchi: biscotti e crackers possono essere consumati anche oltre la data indicata se conservati in modo adeguato, mentre il pane fresco va consumato entro pochi giorni dalla produzione.