Quando si parla di idratazione, l’acqua è quasi sempre la prima scelta. Eppure, secondo una ricerca condotta dall’Università di St. Andrews, ci sarebbero bevande ancora più efficaci nel trattenere i liquidi. Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha misurato la capacità idratante di diverse bevande, mettendole a confronto nelle ore successive all’assunzione. Il risultato? Il latte, sia intero che scremato, ha superato l’acqua, registrando un indice di idratazione più alto. A determinare questo effetto sono i nutrienti presenti nella bevanda: zuccheri naturali, proteine, grassi e sali minerali che favoriscono un assorbimento più lento e duraturo dei liquidi da parte del corpo.
Cosa rende il latte più idratante rispetto all’acqua
Secondo i ricercatori, il meccanismo che rende il latte così efficace nell’idratazione è legato alla ritenzione dei liquidi. Le proteine e i grassi presenti nel latte rallentano il transito gastrico, prolungando la presenza dell’acqua nell’organismo. A questo si aggiunge l’apporto di sodio e potassio, due elettroliti fondamentali che aiutano a trattenere i liquidi nei tessuti. Un altro fattore è l’osmolarità equilibrata del latte, che favorisce il passaggio dell’acqua all’interno delle cellule. Tutti questi elementi messi insieme determinano una permanenza più lunga dei liquidi, rispetto a quanto avviene con una semplice bottiglia d’acqua.

Non si tratta però di un invito a sostituire completamente l’acqua con il latte. La ricerca evidenzia piuttosto che in alcune situazioni specifiche – come durante un recupero fisico, in caso di disidratazione lieve o per persone con esigenze particolari come bambini e anziani – il latte può essere un valido alleato. Il beneficio è più evidente proprio nei momenti in cui il corpo ha bisogno non solo di liquidi, ma anche di nutrienti per reintegrare ciò che è stato perso.
Quando il latte è utile per idratarsi davvero
Il latte può risultare particolarmente utile dopo uno sforzo fisico, ad esempio una corsa o un allenamento intenso, quando è necessario recuperare energia e sali minerali. Anche nei periodi estivi, dove il caldo aumenta la perdita di liquidi, può rappresentare un’integrazione interessante, soprattutto se associato a una dieta equilibrata. Alcuni medici lo consigliano anche per gli anziani, che spesso non avvertono il senso di sete con la stessa intensità dei più giovani.
Detto questo, non tutti possono assumerlo con tranquillità. In presenza di intolleranza al lattosio o problemi gastrointestinali, è fondamentale consultare un medico prima di includere regolarmente il latte nella propria routine. Le bevande vegetali – come il latte di soia o di avena – possono essere una buona alternativa in termini nutrizionali, ma non raggiungono gli stessi livelli di idratazione del latte vaccino, almeno secondo quanto emerso dalla ricerca.
In sintesi, sebbene l’acqua resti la base dell’idratazione quotidiana, il latte può offrire un contributo reale e misurabile in determinati contesti. Un dato che può far riflettere, soprattutto nei mesi caldi o in condizioni in cui il corpo ha bisogno di trattenere i liquidi più a lungo.