Chi va a fare la spesa nei punti vendita LIDL si sarà chiesto almeno una volta da dove provengano i prodotti con marchi esclusivi come Italiamo, Deluxe, Nonna Mia o Nastracce. Il motivo di questa curiosità? Prezzi molto competitivi e una qualità che, almeno all’apparenza, non sembra cedere il passo a quella dei marchi più noti. In Italia, la domanda “chi produce per LIDL?” trova spesso risposta in nomi già familiari: Vicenzi, Parmalat, Pellini, Bauli, Colussi, solo per citarne alcuni. Ma è davvero la stessa qualità? E cosa cambia tra un prodotto LIDL e uno di marca?
Produttori reali e ricette su misura
Nei reparti dei supermercati discount si trovano molti prodotti a marchio che, a una lettura più attenta delle etichette, rivelano collegamenti diretti con aziende leader nel settore alimentare italiano. Alcuni stabilimenti che producono per le grandi marche della GDO realizzano anche gli alimenti distribuiti da LIDL. È il caso, ad esempio, dei dolci confezionati o dei prodotti da forno, che spesso arrivano da aziende come Bauli o Vicenzi, marchi ben radicati nel panorama dolciario italiano.
Il fatto che la produzione avvenga nello stesso stabilimento non implica automaticamente la medesima qualità. Le ricette, le specifiche tecniche, le quantità di ingredienti e persino i criteri di controllo sono spesso personalizzati su richiesta della catena di distribuzione. Può capitare, per esempio, che una brioche marchiata Nonna Mia abbia un ripieno meno abbondante rispetto alla versione griffata con il logo della casa madre, o che vengano utilizzati oli vegetali diversi, secondo accordi commerciali e strategie di pricing.
Il vantaggio per il consumatore è evidente: prezzi ridotti senza necessariamente rinunciare alla qualità di base, specie quando si tratta di prodotti con ingredienti standardizzati o lavorazioni consolidate. LIDL punta su economie di scala e ottimizzazione dei processi, ottenendo così prodotti di fascia media o medio-alta a costi contenuti, affidandosi a chi ha già strutture produttive collaudate.
Marchi esclusivi e produttori italiani: i casi più noti
Alcuni esempi aiutano a capire meglio chi c’è dietro ai marchi LIDL. L’olio extravergine Italiamo, per citarne uno tra i più apprezzati, è imbottigliato da Fiorentini Firenze S.p.A., codice FI004: un’azienda toscana attiva da anni nel settore oleario, specializzata in oli italiani di filiera tracciata. Non si tratta dunque di un prodotto sconosciuto, ma di un nome presente da tempo nella distribuzione italiana.

Per quanto riguarda gli aceti e i condimenti, LIDL si affida a produttori storici della zona modenese, noti per l’esperienza e il rispetto delle normative europee su produzione e imbottigliamento. In altri casi, come per i caffè Pellini o i risi Scotti, l’etichetta può nascondere prodotti derivati da forniture parallele, realizzate appositamente per il canale discount, con formulazioni differenti da quelle del prodotto premium.
I marchi esclusivi come Deluxe, pensato per le festività e per una fascia di qualità più alta, o Italiamo, che rappresenta la linea “made in Italy”, non sono solo etichette commerciali. Dietro di essi c’è spesso un lavoro di selezione e adattamento, fatto in collaborazione con aziende italiane certificate. Queste imprese accettano di diversificare le linee produttive per entrare in una rete di distribuzione internazionale come quella di LIDL, presente in gran parte d’Europa.
Il risultato è una proposta commerciale competitiva, dove la qualità percepita può sorprendere in positivo. E non è raro che, assaggiando alla cieca, il consumatore non riesca a distinguere un prodotto a marchio LIDL da uno di marca. Questo aspetto, confermato anche da test di laboratorio e inchieste televisive, continua a stimolare la fiducia dei clienti nei confronti di questi marchi “alternativi”, ma non per questo di seconda scelta.