Con l’estate arrivata in anticipo e le prime ondate di caldo torrido già in corso in molte città italiane, la corsa a bibite fresche e dissetanti è iniziata. Ma insieme alla necessità di idratazione, torna anche una questione spesso sottovalutata: la sicurezza dei contenitori. Secondo numerosi esperti, consumare regolarmente bevande conservate in lattina può esporre a rischi per la salute, specialmente a causa della presenza di Bisfenolo A, una sostanza chimica ancora diffusa nonostante le crescenti restrizioni. A lanciare l’allerta, tra gli altri, è Franco Berrino, epidemiologo di riferimento e voce autorevole in tema di alimentazione e prevenzione.
Il problema del Bisfenolo A: dove si trova e perché fa male
Le lattine per bevande, comprese quelle che contengono acqua o succhi apparentemente “sani”, vengono trattate internamente con un rivestimento che contiene Bisfenolo A (BPA). Questo composto ha il compito di isolare il metallo dalla bevanda, evitando corrosioni o alterazioni. Il problema è che, secondo decine di studi, il BPA è in grado di migrare nel liquido, soprattutto in presenza di calore o acidità, elementi comuni nelle bibite estive come tè freddo, energy drink o birre.

Il Bisfenolo A è stato collegato a disfunzioni ormonali, problemi metabolici e persino disturbi della fertilità. Sebbene il suo uso sia vietato in alcuni prodotti, come i biberon o i contenitori per neonati, resta ancora legale in molte confezioni per adulti e nei formati più grandi, dove il regolamento europeo non si applica del tutto. La transizione verso contenitori alternativi è iniziata, ma serviranno ancora alcuni anni per vedere un’eliminazione completa. Intanto, le temperature elevate possono aumentare il rischio di rilascio della sostanza dalle pareti interne delle lattine, rendendo particolarmente critico il consumo in estate.
Come scegliere contenitori più sicuri e ridurre l’esposizione
In alternativa alle lattine, i medici consigliano di preferire bottiglie di vetro o, in seconda battuta, plastica BPA-free, purché certificata. Il vetro è inerte, non rilascia componenti nel contenuto e resiste bene anche al caldo. È inoltre ecologico: si ricicla più facilmente e non degrada nel tempo. La plastica può essere una soluzione pratica, ma è necessario leggere attentamente l’etichetta e accertarsi che riporti l’indicazione “senza BPA”.
Un’altra raccomandazione riguarda il comportamento quotidiano: evitare di bere direttamente dalla lattina, soprattutto se si è al sole o in auto. Le alte temperature e il contatto prolungato aumentano il rischio che sostanze chimiche passino nel liquido. È preferibile travasare la bevanda in un contenitore sicuro, meglio se freddo, e bere lentamente durante la giornata, senza esagerare in una sola volta.
Questo tipo di attenzione fa parte di una visione più ampia legata alla salute pubblica: non basta guardare solo agli ingredienti delle bibite, ma è fondamentale considerare anche dove e come vengono conservate. Un piccolo gesto quotidiano, come scegliere una bottiglia di vetro invece di una lattina, può ridurre l’esposizione a composti sospetti e contribuire, nel lungo periodo, al benessere generale.