Gli stampi da forno in silicone sono diventati un accessorio imprescindibile nelle cucine moderne per la loro praticità e facilità d’uso, ma un recente studio pubblicato sul Journal of Hazardous Materials ha acceso un faro sugli eventuali rischi per la salute derivanti dal loro utilizzo. Un gruppo di ricercatori canadesi ha approfondito il tema della migrazione chimica da questi materiali durante la cottura, suscitando un dibattito importante sulla sicurezza alimentare.
I rischi nascosti degli stampi in silicone
Gli studiosi hanno analizzato 25 stampi in silicone di uso comune, comprendenti teglie per muffin e biscotti, sottoponendoli a condizioni di cottura simulate in laboratorio. Per riprodurre un impasto ricco di grassi, ogni stampo è stato riempito con una miscela di sabbia e olio e cotto a 177 °C per un’ora. Durante il procedimento, è stata monitorata anche la qualità dell’aria sopra il forno per valutare l’eventuale dispersione di sostanze chimiche volatili.
I risultati hanno evidenziato che gli stampi di silicone rilasciano silossani ciclici, composti chimici ampiamente utilizzati in cosmetici, lubrificanti e prodotti industriali, ma che possono migrare nel cibo o disperdersi nell’ambiente circostante durante la cottura. Nel dettaglio, sono stati identificati 25 tipi di silossani in concentrazioni che variano da 680 a 4300 microgrammi per grammo di materiale. Gli stampi con maggior superficie di contatto con il cibo, come quelli per muffin o ciambelle, si sono dimostrati particolarmente “attivi” nel rilascio di queste sostanze. Anche l’aria in cucina risulta contaminata temporaneamente, con concentrazioni medie di silossani di circa 646 microgrammi per metro cubo durante la cottura, ma con un rapido abbassamento una volta spento il forno.

Gli autori dello studio non hanno espresso conclusioni definitive sugli effetti diretti di questa esposizione sulla salute umana, sottolineando come la ricerca sia ancora in fase preliminare. Tuttavia, hanno evidenziato che i bambini, in relazione al loro peso corporeo, potrebbero assorbire una quantità maggiore di queste sostanze chimiche rispetto agli adulti. Una revisione scientifica pubblicata nel 2024 sul Journal of Applied Toxicology aveva già messo in guardia sull’impatto potenziale dei silossani D4, D5 e D6 sul sistema endocrino e sulle funzioni riproduttive ed epatiche, aumentando l’attenzione sul tema.
Nonostante l’allarme, non è necessario abbandonare gli stampi in silicone. Gli esperti consigliano di effettuare una precottura iniziale degli stampi, vuoti o con impasti di prova, subito dopo l’acquisto per ridurre il rilascio di silossani. Inoltre, si è osservato che il riutilizzo frequente degli stampi fa diminuire drasticamente la quantità di sostanze rilasciate: dopo appena tre cicli di cottura, la presenza di silossani si riduce di circa il 95% e continua a scendere con usi successivi. È inoltre fondamentale aerare sempre bene la cucina durante e dopo la cottura per evitare la contaminazione dell’aria.
Linee guida per l’acquisto e l’utilizzo
Il silicone è un materiale sempre più diffuso in cucina grazie alla sua flessibilità, resistenza alle alte temperature e proprietà antiaderenti. Tuttavia, per minimizzare i rischi, è importante seguire alcune indicazioni:
- Verificare la provenienza dello stampo e la presenza del marchio CE, che garantisce la conformità alle norme europee.
- Preferire stampi realizzati in silicone platinico, considerato più sicuro e stabile.
- Controllare la qualità del materiale: uno stampo che si deforma facilmente o presenta crepe e cambiamenti di colore potrebbe indicare scarsa qualità.
- Lavare accuratamente gli stampi, anche in lavastoviglie, prima del primo utilizzo per ridurre la possibile migrazione di sostanze.
- Evitare il contatto degli stampi con detergenti aggressivi o oggetti appuntiti per preservarne l’integrità.
- Ricordare che il silicone non è un materiale riciclabile nel comune ciclo domestico, ma deve essere conferito alle isole ecologiche attrezzate.
L’attenzione verso questi aspetti è cresciuta negli ultimi anni, con le aziende produttrici che hanno migliorato i processi di produzione per garantire prodotti più sicuri e sottoposti a pre-trattamenti ad alte temperature prima della commercializzazione.
