Con l’arrivo dell’estate, in tante cucine italiane torna un piatto che profuma di tradizione: le melanzane a funghetto. Saporite, rustiche e perfette come contorno o base per piatti più elaborati, le melanzane fritte conservano però un difetto noto a chi le cucina: tendono ad assorbire troppo olio, risultando spesso pesanti e poco digeribili. C’è però una tecnica – semplice, economica, ma efficace – che permette di ottenere melanzane croccanti, ben dorate e con pochissimo olio in eccesso.
Il metodo del colino e della farina: meno olio, più sapore
Il cuore di questa tecnica è l’infarinatura asciutta seguita da una leggera setacciatura. Dopo aver tagliato le melanzane a cubetti, si passano nella farina, ma invece di lasciarle coperte in modo irregolare, si mettono in un colino metallico e si scuotono con delicatezza. Questo gesto consente di eliminare la farina superflua, evitando che durante la cottura si annerisca l’olio o si crei uno strato pesante sul vegetale.

Importante anche non togliere la buccia: aiuta a mantenere la compattezza e a proteggere la polpa interna. La padella da usare deve avere bordi alti, e l’olio – preferibilmente di semi di arachide – va portato a temperatura viva prima di procedere alla frittura. Immergere pochi pezzi alla volta è fondamentale per non abbassare il calore dell’olio e ottenere una doratura uniforme.
Il risultato? Melanzane croccanti fuori, morbide dentro, leggere e senza il sapore di fritto pesante. Un piatto che si lascia mangiare con piacere, anche nei giorni più caldi.
Un contorno classico che si presta a tante varianti
Una volta fritte seguendo questo metodo, le melanzane possono essere servite con sale fino e basilico fresco, trasformandosi in un contorno ideale da portare in tavola a pranzo o a cena. Ma la loro versatilità va oltre. Aggiungendole a una caponata fredda, si integrano con gusto e consistenza. Unite a un piatto di pasta, diventano condimento semplice ma intenso. Ripassate nel sugo, danno vita alla versione napoletana più tradizionale.
Chi le prepara in questo modo spesso racconta di non tornare più alla versione classica, troppo carica di olio. Il sapore resta lo stesso – autentico, pieno – ma con una sensazione più leggera al palato e una maggiore digeribilità.
Questa tecnica, pur diffusa da anni nelle cucine familiari napoletane, resta poco conosciuta altrove, nonostante la sua efficacia. Basta poco: attenzione nei passaggi e la scelta dell’olio giusto. Il resto lo fa la materia prima. E quando una melanzana è buona, il resto viene da sé.