Negli ultimi anni, la televisione italiana ha visto fiorire programmi che mettono al centro la cucina, trasformando chef e ristoratori in vere e proprie star. Tra i format più amati spicca “4 Ristoranti”, condotto dall’iconico Alessandro Borghese, che mescola competizione, ironia e spettacolo, come solo il noto cuoco sa fare.
Ma dietro le quinte del programma si nasconde un retroscena sorprendente che ha lasciato il pubblico a bocca aperta e di cui nessuno parla. Adesso però la verità è venuta a galla, scoperchiando un vaso di Pandora, nascosto anche ai fan più appassionati, ecco la verità dietro 4 Ristoranti.
La verità sull’assegno finto
Il programma, trasmesso dall’emittente Sky, è noto per mettere in competizione quattro ristoranti della stessa zona, valutandoli su conto, menù, servizio e location. Alla fine, un vincitore si aggiudica il podio e un assegno simbolico del valore di 5mila euro, una cifra forse irrisoria ma comunque utile.

Tra le edizioni più recenti, in particolare la decima 2024-25, è emersa però una confessione che ha scosso i fan e gli addetti ai lavori. A parlare è Giorgio Caruso, vincitore con il suo ristorante Lievità, che ha svelato il mistero durante una recente intervista a un quotidiano specializzato.
Caruso racconta delle difficoltà delle registrazioni, che costringono il locale a restare chiuso al pubblico e condivide un dettaglio finora sconosciuto ai più. L’assegno finale consegnato da Borghese al vincitore della puntata, non è immediatamente spendibile, anzi, proprio l’assegno è finto, un pezzo di carta senza valore.
Si tratta infatti di un oggetto simbolico, mentre l’effettivo accredito dei 5mila euro avviene direttamente sul conto corrente dei vincitori, dopo circa tre mesi. La rivelazione ha colto di sorpresa molti spettatori, abituati a vedere sullo schermo l’assegno come un premio tangibile, pronto per essere utilizzato dai vincitori.
Nonostante ciò, il riconoscimento resta prezioso, vincere “4 Ristoranti” significa ottenere visibilità nazionale e un importante ritorno di immagine per il locale. Le prenotazioni aumentano, i clienti accorrono incuriositi e l’effetto mediatico si traduce spesso in un incremento dei guadagni, ben superiore alla vincita.
L’assegno, pur simbolico, è quindi solo una parte del premio, la vera ricompensa è la notorietà e la promozione che derivano dall’essere protagonisti del programma. Giorgio Caruso sottolinea come, al di là dell’aspetto economico, il percorso nel programma rappresenti una sfida stimolante e un’occasione per confrontarsi con altri ristoratori.
Il giudizio di Borghese, spesso severo ma sempre giusto, diventa un elemento chiave per migliorare e affinare il proprio locale. L’esperienza lascia un segno duraturo, tanto che anche chi non incassa subito l’assegno reale può beneficiare di un ritorno concreto in termini di clientela e reputazione.