Strano

Hai mai sentito parlare del Freekeh?

Se ami cucinare i cereali sicuramente avrai già assaggiato il miglio, il farro, la segale e l’amaranto, ma hai mai sentito parlare del Freekeh?
Si tratta di un particolare tipo di grano diffuso nei paesi del Mediterraneo, specialmente in Libano, che può essere utilizzato per cucinare moltissimi piatti.
In questo articolo ti spieghiamo la sua storia, le sue strabilianti proprietà, ma soprattutto come utilizzarlo in cucina

 

Cos’è il freekeh

Il freekeh, solitamente chiamato anche farik o frik, è un tipo di grano verde, simile per aspetto al farro. Si tratta di un alimento utilizzato in molti paesi del bacino del Mediterraneo, specialmente Libano, Palestina, Egitto e Siria, nonché l’ingrediente chiave per la realizzazione di moltissimi piatti tradizionali della cucina nord africana e araba.

Il termine Freekeh deriva dall’arabo, più specificamente dalla parola farak, ovvero sfregare. e si riferisce al particolare processo di produzione di questo tipo di grano.

Il segreto del Freekeh risiede nella sua raccolta, che avviene prematuramente prima che maturi completamente. Il processo di raccolta inizia quindi intorno ad aprile, ma le tempistiche possono variare a seconda del clima e della zona in cui è stato coltivato. Dopo la raccolta i gambi vengono bruciati e gli unici a sopravvivere sono i giovani chicchi umidi che, grazie al calore del fuoco, rimangono solo leggermente tostati. Attraverso un vigoroso processo di sfregamento, ciò che ha portato alla nascita del nome freekeh, i chicchi verdi e tostati vengono separati dai resti bruciati e non commestibili.

Tra storia e leggenda

La storia del freekeh inizia nel 2300 a. C. e la sua presenza nel mediterraneo è testimoniata persino da alcuni riferimenti all’interno dei testi biblici.
Si dice che durante l’impero ottomano, quando il grano era considerato quasi un bene di lusso, ai soldati dell’imperatore veniva spesso ordinato di confiscare ai contadini e agli agricoltori il prezioso cereale.
Per tutelarsi dai soprusi la povera gente iniziò a raccoglierlo prima che giungesse a maturazione, così che il grano verde potesse essere nascosto senza che i soldati se ne accorgessero. Il grano veniva poi tostato per poter essere conservato a lungo e infine consumato.

Esiste anche una leggenda molto curiosa, ambientata nel 2000 a.C. in un piccolo villaggio del medio oriente. Durante un attacco, per evitare che i soldati rubassero il grano, i contadini lo raccolsero prematuramente e lo nascosero in un fienile che purtroppo prese fuoco durante l’attacco. Una volta finita l’invasione, disperati per la perdita gli abitanti si accorsero che il loro grano si era solo tostato e che togliendo i resti bruciati delle piante non solo era commestibile, ma anche buono.

 

Il Freekeh in cucina

Proprio perchè viene raccolto in una fase di sviluppo prematura, il freekeh contiene livelli più elevati di fibre, proteine e alcuni minerali rispetto al grano più maturo e tipicamente lavorato. Ma non solo, il freekeh è ricco anche di vitamine e sali minerali, addirittura in quantità maggiori rispetto al riso integrale e alla quinoa.

E le sue innumerevoli qualità non finiscono qui: alcuni studi hanno rilevato la presenza di una minore quantità di calorie e di un indice glicemico relativamente basso rispetto a molti altri cereali presenti sul commercio.

Grazie alle sue proprietà nutritive, al suo particolare sapore affumicato e alla sua flessibilità, il freekeh funziona magnificamente in molti piatti, qualità che hanno permesso di diventare un alimento fondamentale nella cucina nord africana e araba. Molto spesso viene utilizzato per sostituire cereali come riso e cous cous o per accompagnare carni stufate cucinate nei modi più tradizionali.

Oltre ai piatti tradizionali, il freekeh può essere utilizzato anche per preparare insalate, zuppe, per arricchire una colazione a base di yogurt e frutta oppure per sostituire ogni tipo di cereale come riso, quinoa e farro. Se sei già abituato a cucinare con i cereali sicuramente le idee per cucinarlo non ti mancheranno, ma se così non fosse qui puoi trovare qualche suggerimento.

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Come si cucina il Freekeh

E ora veniamo alla domanda più importante: come si cucina il freekeh?

In realtà è molto semplice e, in linea di massima, molto simile agli altri cereali. Ti basterà coprire l’intero freekeh con acqua e un po’ di sale e portalo a ebollizione, poi abbassare il fuoco e lasciare bollire per circa 45 minuti o fino a quando i chicchi raggiungono la consistenza che desideri. Una volta pronto sgrana con una forchetta e un filo d’olio prima di servire.

chiara dell'oro

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