Molti alimenti che accompagnano regimi alimentari controllati o diete dimagranti, spesso promossi come “leggeri”, nascondono quantità significative di calorie. È il caso di prodotti che si trovano comunemente nei supermercati, nelle pause ufficio o negli spuntini post-palestra. Lo ha spiegato Simone Gabrielli, biologo nutrizionista, che ha elencato una serie di cibi che, pur essendo etichettati o percepiti come salutari, richiedono attenzione nelle quantità. La chiave, più che nel rinunciare, sta nel riconoscere ciò che si mangia e imparare a valutare le porzioni.
Frutta secca: tra benefici e rischio eccessi calorici
Chi la consuma quotidianamente spesso lo fa per integrare grassi buoni, vitamine e fibre. La frutta secca è da tempo considerata un valido alleato nella dieta mediterranea. E lo è davvero, ma il confine tra beneficio e eccesso è sottile. Noci, mandorle, nocciole, pur naturali, sono altamente caloriche. Un grammo di grasso, anche se “buono”, contiene comunque 9 kcal. In media, 100 grammi di frutta secca superano le 600 kcal, un dato che spesso passa inosservato. Chi la consuma “a pugni” durante l’aperitivo o mentre lavora al computer, rischia di aggiungere al fabbisogno giornaliero un surplus notevole senza accorgersene. Gabrielli specifica che una quantità media corretta si aggira attorno ai 30-40 grammi al giorno, da adattare al tipo di alimentazione seguita.
Inoltre, la versione salata o industriale venduta nei bar o nei pacchetti confezionati presenta un ulteriore ostacolo: la presenza di sodio, oli vegetali raffinati e additivi. Scegliere frutta secca naturale, non salata e in porzioni moderate, è una soluzione più sensata per evitare squilibri e mantenere la dieta efficace.

Le gallette di riso sono spesso associate all’idea di un’alimentazione controllata. Croccanti, prive di grassi visibili, sembrano l’alternativa perfetta al pane. Eppure non sempre lo sono. Il loro contenuto calorico può sorprendere: quasi 400 kcal per 100 grammi, con un indice di sazietà molto basso. In pratica, ne mangi tre o quattro e poco dopo hai ancora fame. Non a caso molti dietologi sconsigliano di sostituire il pane con questo tipo di prodotto, soprattutto se non abbinato a una quota proteica o a fibre. Meglio una fetta di pane integrale, magari accompagnata da un alimento fresco e naturale come pomodori o verdure.
Lo stesso discorso vale per i crackers, spesso presenti nelle borse e sulle scrivanie di chi cerca uno snack pratico. Anche qui, le calorie si sommano in fretta, soprattutto se non si legge con attenzione l’etichetta. I crackers confezionati industrialmente contengono spesso grassi saturi, olio di palma e sale in eccesso. Un pacchetto da 30 grammi può sfiorare le 140-160 kcal, senza offrire un reale senso di appagamento. Gabrielli consiglia di controllare sempre gli ingredienti, evitare le versioni più elaborate e limitarsi a piccole porzioni, da consumare con criterio.
Yogurt alla frutta e barrette: l’inganno degli zuccheri nascosti
Tra gli alimenti che più facilmente si trovano nei banchi frigo dei supermercati, lo yogurt alla frutta occupa un posto speciale. Colorato, confezionato in porzioni singole, spesso percepito come “snack sano”, può però contenere anche 15 grammi di zucchero per vasetto. In pratica, l’equivalente di tre zollette. Oltre agli zuccheri aggiunti, questi prodotti sono poco sazianti, motivo per cui vengono consumati con frequenza, a volte in sequenza. Molto meglio orientarsi verso yogurt interi naturali o yogurt greco a basso contenuto di zuccheri, a cui si può aggiungere, all’occorrenza, un piccolo quantitativo di frutta fresca o un cucchiaino di miele.
Lo stesso discorso vale per le barrette energetiche, spesso associate erroneamente a regimi dimagranti. Il nome stesso le definisce “energetiche”, cioè ricche di calorie. Composte da cereali, cioccolato, sciroppi e frutta secca, hanno un contenuto calorico che può raggiungere le 200-250 kcal a barretta. Spesso sostituiscono un pasto per chi è di corsa, ma raramente forniscono nutrienti bilanciati in modo adeguato. Meglio riservarle a momenti di attività fisica intensa o come supporto temporaneo, evitando di farne un’abitudine quotidiana.