Il Guinness dei primati nasce nel 1955 grazie a Hugh Beaver, allora dirigente della Guinness Brewery di Dublino. L’idea gli venne durante una battuta di caccia: si discuteva su quale fosse l’uccello più veloce e, non trovando una risposta certa, pensò a un libro che raccogliesse tutti i primati del mondo. Da lì nacque un volume destinato a diventare un successo planetario: oltre 100 milioni di copie vendute, tradotto in 37 lingue e aggiornato ogni anno. Tra i record più sorprendenti figurano quelli legati al cibo, alcuni talmente eccentrici da sembrare inventati, ma verificati e certificati con rigore. Dagli ingredienti più costosi ai gesti più estremi, sono testimonianze reali della creatività (e ossessione) umana quando si parla di cibo.
I primati gastronomici più assurdi: tra lusso, imprese estreme e ingredienti da record
Tra i casi più noti c’è quello del ristorante Serendipity 3 di New York, che ha conquistato un primato servendo le patatine fritte più care al mondo. Il piatto viene preparato con patate Chipperbec scottate in aceto di Champagne Dom Perignon, condite con burro di manzo al tartufo, formaggio tartufato, panna di mucche alimentate con erbe selezionate e rifinito con oro alimentare da 23 carati. Prezzo: 200 dollari a porzione.
Nel 2016, un fattorino di Pizza Hut ha compiuto un’impresa ancora più singolare: ha percorso quattro giorni di viaggio per consegnare una pizza al salamino sulla vetta del Kilimangiaro, a 5.897 metri di altitudine. È la consegna a domicilio più alta e lunga mai registrata. L’anno seguente, un’azienda di Nanyang, in Cina, ha realizzato lo spaghetto più lungo del mondo: 3084 metri di noodle ottenuti da 40 kg di farina e 27 litri d’acqua, lavorati per 17 ore. Una cena collettiva da 66 kg, servita a oltre 400 persone.
Tra i record più originali, c’è anche quello legato alla birra: Bruce Masters, nel 2014, è entrato nel Guinness per aver visitato 46.495 pub. Ma il suo primato è stato superato nel 2023 da un ragazzo sudafricano che, a Melbourne, è riuscito a entrare in 78 pub in sole 24 ore.
Palline di gelato, fast food e abitudini da primato: le imprese più recenti
Nel mondo del cibo non mancano i record personali, quelli che nascono per caso e diventano virali. È il caso di Dimitri Panciera, originario del Bellunese, che ha fatto parlare di sé dopo aver impilato 155 palline di gelato su un unico cono. Tutto è iniziato quasi per gioco, durante una trasferta in Austria. Dopo una scommessa vinta tra colleghi, ha trasformato l’idea in una vera sfida da Guinness, portata a termine nel 2022 con un gelato alla fragola che ha resistito all’equilibrio per diversi secondi.

Un altro record a tema alimentare porta il nome di Donald Gorske, statunitense, diventato noto per la sua fedeltà a McDonald’s. Dal 1972 ad oggi, ha consumato ben 32.672 Big Mac, documentando ogni singolo panino mangiato. Nel maggio 2024 è stato ufficialmente certificato come il cliente più fedele della catena di fast food americana, un primato conquistato dopo cinquant’anni di abitudine quotidiana.
L’interesse per questi record continua a crescere. Ogni anno nuove imprese gastronomiche si aggiungono alla lista, alcune dettate dalla curiosità, altre dalla voglia di entrare nella storia anche solo per un piatto servito in modo insolito. E spesso, dietro ogni numero, c’è una storia concreta, fatta di idee strane, fatica e un pizzico di follia.