Nella cucina romana ci sono piatti che non ammettono scorciatoie. La cacio e pepe è uno di questi. Due ingredienti principali – pecorino romano e pepe nero – nessuna salsa pronta, nessuna panna, solo tecnica, calore e tempi da rispettare. È una ricetta che sembra semplice, ma spesso risulta difficile da replicare senza grumi o senza che il formaggio si separi. Esiste però un passaggio, ancora poco noto, che può aiutare chiunque a portare a tavola una versione cremosa e stabile: l’aggiunta dell’amido di mais, da sciogliere con il pecorino. Un trucco discreto, che non altera il gusto ma migliora la resa.
Ingredienti e proporzioni per una cacio e pepe cremosa
Per quattro persone bastano:
400 g di spaghetti (oppure tonnarelli)
100 g di pecorino romano grattugiato fresco
Pepe nero in grani, da tostare e macinare al momento
1 cucchiaio raso di amido di mais
Sale grosso per l’acqua
L’amido, usato in piccole quantità, ha la funzione di legare acqua e formaggio, evitando la separazione del grasso. La crema che si ottiene è stabile, densa al punto giusto, adatta a rivestire la pasta senza spezzarsi.
Metti a bollire l’acqua con poco sale: il pecorino è già saporito e basta poco per non sbilanciare il piatto. Quando bolle, cala la pasta. Intanto, tosta il pepe in padella per pochi secondi. Serve calore medio e attenzione, basta poco per sprigionare l’aroma, ma se brucia il sapore si rovina.

In una ciotola mescola pecorino e amido. Aggiungi poco alla volta acqua di cottura della pasta, mescolando con energia con una frusta. Devi ottenere una crema liscia, non troppo liquida. Il trucco è fermarsi prima che diventi brodosa.
Quando la pasta è al dente, scolala tenendo da parte un altro po’ d’acqua e falla saltare in padella con il pepe tostato. Solo dopo, spegni il fuoco e versa la crema di pecorino, mescolando. Se necessario, aggiungi altra acqua per regolare la densità.
Dettagli di preparazione e consigli per l’impiattamento
Una volta unita la crema, la pasta va mescolata rapidamente. Il calore residuo basta per far fondere il pecorino senza rovinarlo. Il risultato deve essere una salsa liscia, che resta aderente alla pasta senza colare. In questa fase, l’amido agisce: non cambia il sapore, ma stabilizza la consistenza.
Per servire, scegli piatti fondi scuri o neutri, così da mettere in risalto il colore chiaro della pasta. Aggiungi sopra un’ultima spolverata di pepe nero fresco e, se vuoi, poco pecorino grattugiato. Niente erbe, niente olio a crudo: la cacio e pepe non ne ha bisogno.
L’obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra cremosità e sapore. Troppa acqua, e la salsa si spezza; troppo formaggio, e si indurisce. Serve una mano attenta, qualche prova, ma soprattutto ingredienti di qualità. Il pecorino deve essere autentico romano DOP, stagionato, non già confezionato. Anche il pepe va scelto in grani, non già macinato.
Il gesto finale è sempre lo stesso: una mescolata veloce, una porzione abbondante, e il profumo che arriva prima ancora del piatto. Una buona cacio e pepe si riconosce all’istante, e con questo trucco – piccolo, ma efficace – può diventare un punto fermo della cucina di casa, senza più temere grumi o salse troppo asciutte.