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Non è così sana come credi, questa verdura è la più avvelenata dai pesticidi: fa attenzione

Una ricerca statunitense colloca gli spinaci al primo posto tra gli alimenti più contaminati da pesticidi. Ecco i dati, i rischi e i consigli pratici per consumarli in sicurezza anche in Italia.

by Diego Rossi
21 Agosto 2025
in Food
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Verdure

La verdura più contaminata del 2025 non è quella che pensi: la classifica che sorprende -www.dailyfood.it

La cucina italiana è riconosciuta in tutto il mondo come simbolo della dieta mediterranea, un modello alimentare che ha contribuito a farci associare il nostro Paese a longevità e benessere. Questo regime, ricco di verdure fresche, legumi, frutta, cereali integrali e olio d’oliva, è stato spesso indicato dagli esperti come uno dei più equilibrati e salutari. Due porzioni di verdura al giorno sono considerate la base per garantire all’organismo una giusta dose di vitamine, fibre e minerali. Tra gli ortaggi più apprezzati e consumati in Italia figurano gli spinaci, disponibili tutto l’anno e considerati una miniera naturale di nutrienti.

Un recente studio americano, però, ha ribaltato l’immagine positiva di questa verdura: gli spinaci sono stati indicati come il prodotto più contaminato dai pesticidi al mondo. Una scoperta che ha destato preoccupazione tra consumatori e nutrizionisti, perché riguarda un alimento presente in maniera costante nelle tavole europee.

Lo studio americano e la classifica dei prodotti più contaminati

Ogni anno l’Environmental Working Group (EWG), un’organizzazione non governativa statunitense, pubblica un rapporto che elenca i dodici alimenti con la maggiore concentrazione di pesticidi. Questa graduatoria, soprannominata “sporca dozzina”, viene letta con attenzione dai consumatori e dall’industria agroalimentare, perché offre un quadro chiaro sulla qualità dei cibi che arrivano nei supermercati.

Nell’edizione 2025 del rapporto, gli spinaci hanno conquistato il primo posto, scalzando le fragole, da anni in testa alla classifica. L’analisi condotta dall’EWG ha evidenziato che in tre campioni su quattro erano presenti tracce di sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute. Alcune di queste, secondo quanto riportato, risultano addirittura vietate all’interno dell’Unione Europea. Questo dato rende il problema parzialmente circoscritto al mercato statunitense, ma non riduce l’attenzione che anche in Italia deve essere rivolta al tema.

Verdure
La verdura più contaminata del 2025 non è quella che pensi: la classifica che sorprende -www.dailyfood.it

Va ricordato che l’impiego di pesticidi non è uniforme in tutti i Paesi. Normative più severe, come quelle europee, vietano l’utilizzo di alcuni prodotti considerati pericolosi, mentre in altre aree del mondo il loro uso è ancora consentito. Resta però il fatto che gli spinaci, proprio per la loro struttura a foglie larghe e sottili, sono particolarmente esposti all’assorbimento di residui chimici, rendendoli più vulnerabili rispetto ad altre verdure.

La scoperta americana non riguarda solo una questione di contaminazione chimica, ma riporta l’attenzione sul rapporto tra sicurezza alimentare e pratiche agricole. Non a caso, diverse associazioni di categoria e medici nutrizionisti hanno invitato i consumatori a non smettere di consumare spinaci, ma ad adottare pratiche più attente di lavaggio e cottura.

Come ridurre i rischi: lavaggio e cottura degli spinaci

Gli esperti consigliano di adottare metodi semplici ed efficaci per limitare l’assunzione di pesticidi attraverso gli spinaci. Il primo passo è il lavaggio accurato: le foglie devono essere sciacquate una a una sotto acqua corrente, rimuovendo eventuali residui visibili di terra o polvere. Successivamente, è consigliato lasciare gli spinaci in ammollo per circa quindici minuti in una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio (un cucchiaio per litro d’acqua) o in alternativa acqua e aceto bianco. Questo trattamento aiuta a neutralizzare parte dei residui chimici.

Dopo l’ammollo, le foglie vanno risciacquate di nuovo con acqua fresca e asciugate con un canovaccio pulito o con una centrifuga per insalata. Seguendo questo procedimento, la maggior parte dei pesticidi superficiali viene rimossa.

Un ulteriore livello di protezione arriva dalla cottura. La bollitura in acqua per tre o quattro minuti consente di eliminare i pesticidi idrosolubili, mantenendo al tempo stesso una buona quantità di nutrienti. Anche la cottura al vapore è una valida alternativa, perché riduce i residui tossici senza compromettere il contenuto vitaminico.

Alcuni nutrizionisti suggeriscono di preferire gli spinaci di provenienza locale e certificati biologici, che in media presentano livelli molto più bassi di contaminazione. Non si tratta di un dettaglio trascurabile, perché la qualità del prodotto varia sensibilmente in base all’origine e ai metodi agricoli impiegati.

La vicenda legata agli spinaci ricorda che la sicurezza alimentare non è mai un tema statico. Ogni anno nuovi studi riportano dati che modificano le percezioni dei consumatori. In questo caso, un alimento simbolo di salute e benessere si è ritrovato al centro di un dibattito che coinvolge agricoltura, industria alimentare e famiglie.

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