La pasta è il simbolo dell’Italia nel mondo e da sempre rappresenta un punto fermo nella dieta quotidiana di milioni di famiglie. Nel 2010 è stata persino riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, a testimonianza di quanto questo alimento sia legato alla cultura nazionale. Nonostante la vasta scelta disponibile nei supermercati, molti italiani sono convinti che la migliore marca sia la Barilla, storica azienda di Parma conosciuta in tutto il mondo. Ma la recente classifica stilata dal Gambero Rosso ha ribaltato ogni certezza. Secondo i risultati pubblicati dal prestigioso mensile, Barilla non compare neanche nella top 10 dei migliori spaghetti industriali venduti in Italia. Una notizia che ha fatto discutere, perché dimostra come la notorietà del marchio non coincida sempre con la qualità percepita dagli esperti.
La prova degli esperti: 39 spaghetti messi a confronto
Per stilare la classifica, il Gambero Rosso ha selezionato 39 campioni di spaghetti presenti sugli scaffali dei supermercati italiani. La valutazione si è basata su diversi parametri: profumo, consistenza, qualità della semola e soprattutto tenuta in cottura. Dall’analisi sono emerse sorprese notevoli. Alcuni marchi storici, considerati da sempre tra i più affidabili, non hanno convinto la giuria tecnica. Al contrario, prodotti distribuiti da catene di supermercati o marchi meno conosciuti hanno guadagnato posizioni prestigiose.

Il dato più clamoroso riguarda proprio Barilla, che non ha superato la selezione degli esperti. Una vera battuta d’arresto per l’azienda che da decenni è considerata il punto di riferimento del mercato. La classifica, però, non ha solo valore simbolico. Mostra come il settore della pasta industriale sia oggi molto competitivo, con diversi marchi capaci di offrire un prodotto di alto livello a prezzi accessibili. E per i consumatori, significa avere a disposizione alternative di qualità che forse non si aspettavano.
La top 10 dei migliori spaghetti in Italia secondo Gambero Rosso
Secondo la graduatoria finale, il primo posto è stato conquistato dagli spaghetti Garofalo n°9 Gragnano IGP, premiati per la porosità e la capacità di esaltare il condimento. Al secondo posto si è classificata la linea L’Arte delle Specialità prodotta da Liguori, mentre la medaglia di bronzo è andata agli spaghetti Voiello Gran Spaghetto. Fuori dal podio, ma comunque nella parte alta della classifica, figurano marchi come La Molisana e la pasta a marchio Esselunga, seguiti da Granoro e da Combino, linea distribuita da Lidl che ha sorpreso positivamente gli esperti.
In coda alla top 10 compaiono De Cecco, Consilia di De Cecco e Consilia Optima prodotta da Garofalo. Una lista che conferma come il mercato sia variegato e che non sempre il marchio più noto corrisponde al prodotto più apprezzato. Per milioni di italiani abituati a identificare Barilla come il simbolo della pasta nazionale, questa classifica rappresenta un segnale chiaro: la qualità della pasta non dipende solo dalla tradizione del marchio, ma da fattori concreti legati alle materie prime e ai processi produttivi.