Il mercato dei succhi di frutta offre una varietà vastissima di prodotti, ma la qualità effettiva non sempre è all’altezza delle promesse in etichetta. Lo rivela un nuovo test condotto da Altroconsumo, che ha preso in esame oltre 180 referenze vendute nei principali supermercati italiani. L’obiettivo era valutare quanto siano davvero salutari questi prodotti consumati ogni giorno da adulti e bambini. Il risultato? Solo una piccola parte dei succhi raggiunge una qualità soddisfacente, mentre la maggioranza si ferma su livelli medi o bassi, con punteggi spesso penalizzati da zuccheri in eccesso, additivi poco raccomandabili e porzioni fuori misura.
Come sono stati analizzati i succhi
Il test ha coinvolto campioni acquistati in dieci diverse catene tra supermercati e discount. Per ogni succo è stato attribuito un punteggio basato su quattro criteri principali. Il primo, più pesante, è la valutazione nutrizionale secondo il Nutri-score, un sistema a lettere e colori ormai adottato in diversi Paesi europei. Ha inciso per il 65% del punteggio finale, penalizzando la presenza di zuccheri aggiunti, edulcoranti e calorie elevate.

A seguire, Altroconsumo ha considerato la quantità e qualità degli additivi (15%), il grado di trasformazione industriale (15%) e la dimensione della porzione effettivamente consumata (5%). Proprio quest’ultimo punto ha fatto emergere una tendenza diffusa: porzioni sovradimensionate rispetto a quelle di riferimento usate per calcolare il Nutri-score, che possono portare a un eccesso involontario di zuccheri.
I punteggi sono stati poi suddivisi in cinque fasce di qualità: molto buono, buono, accettabile, scarso e molto scarso. Nessun prodotto ha raggiunto la fascia più alta. I pochi che hanno superato i 60 punti – e sono quindi entrati nella categoria “buono” – condividono caratteristiche comuni: assenza di zuccheri aggiunti, pochi ingredienti e un basso grado di lavorazione.
Prodotti promossi e punti critici emersi dal test
In cima alla lista troviamo Zuegg Skipper Mela senza zuccheri aggiunti con 66 punti, seguito da Esselunga Nettare di mirtillo nero selvatico (64) e varianti Coop e Zuegg nei gusti pesca, pera e ACE, tutte senza zuccheri aggiunti. Il comune denominatore è la semplicità della composizione: niente dolcificanti, niente aromi, frutta concentrata o succo diretto.
Molti prodotti però si sono fermati su valutazioni solo “accettabili”, a causa di problemi ricorrenti. In particolare, molti succhi presentano un contenuto di zucchero eccessivo, spesso superiore a quello naturalmente contenuto nella frutta. In più, sono emerse criticità legate agli additivi: anche se tecnicamente ammessi, alcuni sono stati considerati poco raccomandabili, perché utilizzati per mascherare la scarsa qualità del prodotto.
Un altro elemento penalizzante è la presenza di ingredienti ultra-processati, come aromi ricostruiti o stabilizzanti chimici, che allontanano il prodotto dalla frutta fresca. Infine, la dimensione della porzione: molti succhi vengono venduti in confezioni da 200 ml o più, ma la valutazione si basa sui 100 ml standard. Ciò porta il consumatore a ingerire il doppio di zuccheri rispetto a quanto dichiarato dal Nutri-score.
Gli esperti che hanno condotto l’indagine non hanno voluto dare un giudizio assoluto sui prodotti, ma sottolineano che scegliere un succo più semplice e meno elaborato è possibile. Il consiglio rimane quello di leggere le etichette con attenzione, evitare confezioni che parlano di “senza zucchero” ma nascondono edulcoranti, e preferire confezioni più piccole per tenere sotto controllo le quantità.
Alla luce di questa analisi, il succo di frutta – spesso considerato una scelta sana – si rivela non sempre così salutare come si crede. Soprattutto se consumato ogni giorno.