Nelle cucine italiane, il brodo preparato in casa torna a occupare un ruolo centrale. Non solo come base per risotti e zuppe, ma come segnale di una scelta più consapevole: ingredienti semplici, nessun conservante, sapori puliti. Una tendenza che si è rafforzata negli ultimi anni, complice l’attenzione crescente verso un’alimentazione genuina, stagionale e priva di additivi. Il brodo, che si tratti di vegetale, di carne o di pesce, resta uno degli strumenti più duttili e sottovalutati della cucina quotidiana.
Le varianti principali e i metodi tradizionali
Il brodo vegetale rappresenta la versione più leggera e versatile. Servono pochi elementi: cipolla, carota, sedano, un mazzetto di prezzemolo fresco e, se piace, una foglia di alloro. Nessuna cottura rapida: la preparazione prevede una partenza a freddo e una lenta salita di temperatura, come insegnava già Pellegrino Artusi. Il tempo di cottura va dai 30 ai 40 minuti a fuoco basso, lasciando il coperchio leggermente sollevato. Il sale si aggiunge alla fine, per non concentrare troppo i sapori durante l’evaporazione.
Il brodo di pollo continua a essere utilizzato sia in ambito gastronomico che nella cucina familiare, spesso invernale. In Italia, è parte essenziale di molti piatti regionali, dalle paste ripiene alle minestre con pastina. Alcuni studi medici hanno confermato le sue proprietà reidratanti e decongestionanti, tanto da consigliarlo anche in caso di raffreddore o influenza.

Non meno interessante il brodo di pesce, noto come fumetto, che si prepara riutilizzando scarti di pesce, teste, carapaci di crostacei. Serve per arricchire risotti di mare, minestre di molluschi o salse. Va cotto per meno tempo rispetto agli altri brodi, circa 20-25 minuti, per evitare che sviluppi sapori troppo forti. Anche in questo caso, vale la regola della partenza a freddo e della fiamma bassa. L’aggiunta di qualche gambo di prezzemolo o una scorza di limone può esaltare i profumi marini senza coprire il gusto del pesce.
Conservazione intelligente: il brodo in freezer
Preparare il brodo in grandi quantità consente non solo di ottimizzare il tempo, ma anche di organizzare meglio le cotture settimanali. La soluzione più pratica è congelarlo in contenitori di vetro o bottigliette da mezzo litro, avendo cura di lasciare uno spazio vuoto per evitare la rottura del contenitore durante il congelamento. Un’idea efficace è anche quella degli stampini per il ghiaccio: ogni cubetto rappresenta una porzione pronta all’uso, ideale per insaporire un sugo o un contorno senza ricorrere ai dadi industriali.
Chi preferisce evitare il sale in eccesso può decidere di non salare affatto il brodo destinato alla conservazione, lasciando che sia la ricetta finale a regolare la sapidità. Una porzione surgelata può essere usata anche per sfumare carni o verdure in padella, aggiungendo umidità e gusto.
Sempre più famiglie stanno adottando questo metodo, che permette di recuperare scarti vegetali, evitare sprechi e tenere sotto controllo ogni ingrediente usato. In molte cucine professionali, si predilige da tempo il brodo fatto in casa anche per motivi di qualità: garantisce aromi più autentici e una base di partenza neutra, facilmente adattabile a ogni piatto.
La riscoperta del brodo, nei suoi usi e nella sua flessibilità quotidiana, riflette un ritorno a gesti semplici ma essenziali. Un’abitudine che unisce tradizione gastronomica italiana e nuove esigenze pratiche, senza compromessi sulla qualità.