La ciambella marmorizzata, conosciuta in Germania con il nome di marmorkuchen, rappresenta uno dei dolci da credenza più apprezzati d’Europa. La sua particolarità nasce dall’unione di due impasti di colore diverso, uno chiaro e uno scuro al cacao, che danno vita a un effetto visivo simile alle venature del marmo. Oggi questo dolce, nato in area mitteleuropea, è entrato nelle case italiane grazie alla sua semplicità, alla leggerezza e alla capacità di adattarsi a diverse esigenze alimentari, comprese quelle di chi non può assumere latte o burro.
Le origini del marmorkuchen e la diffusione in Europa
Il marmorkuchen nasce in Germania nel XIX secolo, in un periodo in cui i dolci da forno si diffondevano come simbolo di convivialità familiare. Veniva preparato soprattutto la domenica e durante le feste, quando le famiglie si riunivano attorno alla tavola per condividere pietanze semplici ma dal grande valore affettivo. L’idea di mescolare due impasti, uno bianco e uno scuro, fu probabilmente legata al desiderio di creare un dolce visivamente accattivante senza ricorrere a decorazioni elaborate.

Col tempo, la ricetta varcò i confini tedeschi arrivando in Inghilterra e poi in gran parte d’Europa. In Italia, la ciambella marmorizzata trovò terreno fertile perché si avvicinava alle tradizioni già consolidate delle torte casalinghe. Non a caso è diventata una “torta da credenza” per eccellenza: economica, facile da preparare e capace di mantenere la sua morbidezza per giorni. Il legame tra forma e sostanza è rimasto invariato. L’alternanza degli impasti chiaro e scuro non solo regala un aspetto elegante, ma assicura anche un gusto bilanciato tra la dolcezza della base e la nota intensa del cacao. Un equilibrio che spiega perché questa ricetta abbia resistito al passare del tempo, entrando stabilmente nei ricettari di tante famiglie.
La versione senza lattosio e i segreti di preparazione
Negli ultimi anni la ciambella marmorizzata senza lattosio si è affermata come variante apprezzata da chi soffre di intolleranze alimentari o desidera un dolce più leggero. In questa versione, al posto di burro e latte, vengono usati olio di semi e acqua, senza compromettere la sofficità dell’impasto. L’aggiunta del lievito in polvere assicura la giusta crescita durante la cottura, mentre il cacao amaro in polvere regala l’intensità necessaria per contrastare la parte chiara. La preparazione prevede passaggi semplici ma precisi. Si montano le uova con lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa, si incorpora l’olio e infine l’acqua a temperatura ambiente. Dopo aver aggiunto la farina setacciata con il lievito, l’impasto viene diviso in due ciotole: una parte resta chiara, nell’altra si unisce il cacao amaro. A questo punto si procede con l’alternanza degli impasti nello stampo, versandoli uno dopo l’altro per creare le tipiche venature.
Il tempo di cottura medio è di circa 35 minuti a 180 gradi in forno statico. La prova stecchino resta un metodo sicuro per capire se la torta è pronta. Una volta sfornata, è bene lasciarla raffreddare prima di estrarla dallo stampo, così da non rovinarne la forma. Il risultato è una ciambella soffice, dall’aspetto scenografico, che conquista al primo taglio con le sue striature. Non meno importante è la conservazione. La ciambella marmorizzata mantiene la sua morbidezza per diversi giorni se conservata sotto una campana di vetro. In alternativa, può essere tagliata a fette e congelata, così da avere colazioni già pronte durante la settimana. Questa praticità ha reso il dolce ancora più popolare nelle famiglie contemporanee, sempre alla ricerca di soluzioni veloci senza rinunciare al gusto.