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Robert Matthews: quando pane e burro ti fanno vincere un Ig Nobel

Pane, burro e marmellata sono una delle poche certezze che abbiamo nella vita, ed anche Robert Matthews lo sa.

Ogni mattina ognuno di noi si alza dal letto conscio che dovrà affrontare il primo ostacolo della giornata: fare in modo che la fetta di pane imburrata non cada per terra a testa in giù. E’ un po’ come sbattere il mignolo del piede allo spigolo del letto, succede sempre, e nonostante ti riprometti di fare più attenzione la prossima volta, succederà di nuovo.

fuck!

 

Se qualcosa può andar male, lo farà.

 

Legge di Murphy? Parrebbe proprio di sì. Ed è proprio qua che entra in gioco il nostro uomo:Richard Matthews.

Matthews è un fisico, scrittore e ricercatore scientifico inglese, laureato alla Oxford University nel 1981 e al momento un consulente scientifico e colonnista presso BBC Focus. Nel 1996 vince il premio Ig Nobel per la sua ricerca dal titolo Tumbling toast, Murphy’s Law and the fundamental constants (European Journal of Physics, 1995) che tradotto sarebbe: “Pane tostato, Legge di Murphy e le costanti fondamentali”.

Il premio Ig Nobel, conosciuto scherzosamente anche come premio Ignobel, è la antitesi del famoso e rinomato premio Nobel assegnato ogni anno alle eccellenze dell’ingegno mondiale (un caso strano fu quello di Andrej Gejm che vinse nel 2010 il Nobel per la fisica, dopo essere stato premiato nel 2000 anche con l’Ig Nobel insieme a Michael Berry).

fail

 

L’Ig Nobel ha però una funzione molto importante: sì perché a vincerlo è colui che tramite l’ironia riesce comunque a far riflettere, portando l’attenzione su fenomeni complessi al fine di poter premiare “l’insolito, l’immaginifico, e stimolare l’interesse del pubblico generale alla scienza, alla medicina, e alla tecnologia“.

Con la sua pubblicazione, Matthews vuole dimostrare scientificamente che il motivo per cui la fetta di pane imburrata cade sempre dal lato del burro è causato dall’altezza del tavolo da cui quest’ultima cade. Un normale tavolo da cucina ha un’altezza proporzionata alla statura media di noi essere umani; se paradossalmente i tavoli fossero più alti di quello che sono normalmente la fetta di pane imburrata avrebbe la possibilità, durante la caduta, di poter far un giro intero su stesso e cadere dalla parte NON imburrata. Insomma il burro e la marmellata c’entrano poco, anzi non c’entrano proprio niente, è quindi un esito a cui saremo sempre destinati, non importa quanta marmellata ci spargeremo sopra.

 

 

E pensare pure che qualcuno aveva pensato di risolvere il problema imburrando un gatto.

 

 

Chiara Lauretani

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Chiara Lauretani

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