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Esistono gli unicorni in Giappone? Probabilmente sì e il loro piatto preferito è di sicuro il sushi color arcobaleno. Un alimento bellissimo da vedere, che sembra arrivare dal regno delle fiabe e dei cavalli alati, e che invece è il nuovo ritrovato in fatto di cibo crudista e vegano. Sì, perché l’aspetto è quello del sushi, ma di pesce non c’è traccia. Un’altra mossa dei nostri amici salutisti, che ne inventano una al giorno per farci passare al lato chiaro della forza, quello in cui non si uccidono gli animali né si alterano gli alimenti. Una pratica sicuramente salutare ma non proprio facile.
Se l’idea di un sushi roll senza salmone o tonno al centro non vi ispira grande appetito, magari il fatto che sia coloratissimo potrebbe invogliarvi di più. Si tratta infatti di scoprire che gusto ha l’arcobaleno, anche perché si parla di arcobaleni creati usando ingredienti del tutto naturali.
Se vi abbiamo stuzzicato, sappiate che su Instagram impazza l’hashtag #rainbowsushi e insieme alle foto girano anche le ricette. Dunque servono il riso crudo, l’aceto di riso, l’avocado e il cetriolo, la patata dolce, ovviamente l’alga e per la colorazione, la polvere di barbabietola, il gochaujang (la pasta di peperoncino) e la spirulina.
No, quest’ultima non è una medicina contro il mal di testa e neppure contro le disfunzioni erettili. Si tratta di un’alga azzurra piccolissima, che però ha il colore verde (così, per mandarvi un po’ in confusione). Tra l’altro, fa bene a tutto, specialmente a chi ha troppo colesterolo nel sangue, perché ricca di grassi buoni e di vitamina ACE. Tutto in pochi millimetri. Guardiamo un po’ di queste stupende creazioni e rifacciamoci gli occhi.
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La ricetta è tutta naturale, senza alcun colorante artificiale. Un dubbio però ce l’abbiamo: non è che certi colori siano invitanti fino ai 5 anni, quando siamo soliti chiedere il gelato al Puffo e mangiare le caramelle fino ad avere la lingua verde?
Insomma, decidete in quale squadra stare. Se siete dei tradizionalisti del sushi, non avventuratevi in questa novità, altrimenti andate a proporre la ricetta al vostro ristorante giapponese di fiducia oppure provate a farla in casa, non sembra una cosa totalmente infattibile. Se al limite il gusto facesse schifo, potete comunque fare una foto da 1000 like su Instagram e poi buttare via tutto e andare in pizzeria.
FONTE | so bad so good