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Bere
di Stefano Disastro 14 Maggio 2018

5 ridicoli miti sull’alcool (a cui tutti credono)

Alcool croce e delizia dei nostri weekend (e non solo), qui sfatiamo 5 dei miti più conosciuti.


Finché c’è birra c’è speranza.

Considerando che l’alcool è uno dei pilastri della civiltà umana, è abbastanza curioso di quanto poco sappiamo su di esso. Per esempio, ci sono alcune idee molto popolari sull’alcool che persistono nonostante siano palesemente false.

Siamo voluti correre in vostri aiuto e ve li abbiamo elencati qui i 5 più comuni.

# 5. Bere birra ti fa venire una pancia-da-birra

Cosa dice la credenza popolare:

E’ il destino inevitabile di ogni bevitore di birra: la pancia-da-birra.
La ‘prova provata’ sarebbe quotidianamente tutt’intorno a noi. Abbiamo tutti almeno un amico (ciao, ci conosciamo?) o un familiare che sembra perennemente essere incinta, indipendentemente dal sesso.
(Ti stai guardando la pancia? Sai di cosa sto parlando vero? Se ti ci ritrovi, se sei di quelli che tirano in dentro la pancia ogni volta che qualcuno si avvicina oppure, al contrario, sono così orgogliosi che schiaffeggiandosi la pancia si vantano che “si trasforma tutta in cazzo dopo la mezzanotte.”, allora continua a leggere, questo post è per te.

La realtà:

La pancia-da-birra non esiste. O meglio, quel ciambellone massiccio e flaccido non ha nulla a che fare con il consumo di birra reale. E chi lo dice? Lo dice la scienza. (Eh già!) Qualche tempo fa alcuni ricercatori amanti delle birrette si sono incuriositi su questa faccenda della pancia-da-birra, così hanno analizzato un campione di circa 2.000 abitanti della Repubblica Ceca (un popolo che ama svezzare i propri bambini a suon di pinte…). E quello che hanno scoperto era al tempo stesso sorprendente e dannatamente impressionante: la birra non sembra avere nulla a che fare con la pancia-da-birra. La ricerca mostra che la quantità di birra che si beve e la dimensione della pancia non hanno alcuna correlazione. Boooom ! (questo post so io a chi lo girerò subito…)

Ora, ovviamente, la birra ha calorie, quindi un apporto enorme contribuirà all’aumento di peso (soprattutto perché si tende a fare poco esercizio fisico quando si è costantemente al bancone del pub). Ma così non è niente di più di quello che è, per esempio, una rigorosa dieta di panini alla pancetta o qualche sanissima dieta friggitutto in stile ‘mamme del sud’.
Ora, ovviamente tutti sanno che le calorie in eccesso possono portare ad aumento di peso. E che questo aumento di peso può o non può finire direttamente sul tuo ventre, dipende se si è geneticamente predisposti ad esso. Proprio così: c’è un gene pancia-da-birra. La gente ingrassa in modi diversi, e l’obesità addominale è solo una delle forme di accumulazione di grasso. Quindi, se hai il gene “giusto” finirai per avere un ventre piatto, indipendentemente dal consumo di alcol effettivo. Altrimenti dovrai mantenere una dieta rigorosa e un regime di esercizio fisico costante per tutta la vita (ok, ma chi diavolo lo fa?)

# 4. L’assenzio è un allucinogeno


Cosa dice la credenza popolare:

L’assenzio è un liquore fortemente allucinogeno, la bevanda prediletta degli artisti (da Baudelaire a Vincent Van Gogh e via dicendo). Porta a sogni febbrili ed è più vicino al concetto di droga che di bevanda. Questo è il motivo per cui negli ultimi decenni ne è stata vietata la vendita in tanti paesi.

La realtà:

Niente di tutto ciò è vero. E’ solo un mito e lo è sempre stato.

Il tujone potenzialmente tossico/allucinogeno che causa presumibilmente gli effetti psicoattivi si manifesta nell’assenzio solo in tracce ridicole. L’intera reputazione dell’assenzio si basa su un fatto molto semplice: era la bevanda più  forte e a buon mercato disponibile e quindi favorita dai grandi bevitori che non potevano permettersi il “lusso di degustare” vini e birre.

Quindi poichè i bevitori di assenzio erano il tipo che tende a bere molto, i loro semplici sintomi di alcolismo sono stati imputati all’effetto-“droga” dell’assenzio. Il fatto che molti di questi grandi bevitori storici siano poi stati artisti famosi in realtà non è stato affatto male per la sua reputazione. Ovvero, che cosa hai intenzione di fare quando sei un famoso artista o uno scrittore e si fanno domande sulla tua tendenza a consumare con regolarità orribili prodotti all’etanolo? Hai intenzione di ammettere che sei marcio da alcolismo o inizi a improvvisare una storia magica su questa “bevanda delle fate”, un pò mistica, che altera la coscienza e mostra tutti i misteri dell’universo?

L’assenzio ha ripreso un pò di smalto negli ultimi tempi – è ancora pubblicizzato come la “fata verde”, la bevanda tossica. ma, come detto fin qui, naturalmente, non è più pericoloso di quanto lo sia mai stato.

# 3. La birra americana è più debole rispetto alle altre

Cosa dice la credenza popolare:

La birra americana è più o meno come la pipì che fai dopo aver bevuto il corrispettivo in birra. E’ vero che alcune lager americane (Bud, Miller Lite) che gli americani tendono a preferire sono molto, molto più leggere rispetto ai loro omologhi stranieri, ma è solo una piccolissima percentuale rispetto al resto, cioè la vera produzione di birra Americana.

La realtà:

La credenza per cui la birra americana è considerata leggera come piscio deriva dal fatto che la maggior parte dei paesi misura la percentuale di alcool in volume. Gli Stati Uniti, continuando la tradizione di rifuggire il resto dei sistemi di misurazione del mondo (proprio come il sistema metrico), è tradizionalmente misurata esclusivamente alcol in peso. A livello di reputazione, alla lunga, questo si è rivelato la rovina per la birra americana: se guardi solo il numerino della gradazione alcolica (come fanno tutti i consumatori, senza vedere se si tratta di percentuale sul volume o sul peso) quando si misura l’alcol in peso ogni birra americana finisce necessariamente per visualizzare una gradazione alcolica inferiore a quella riportata sull’etichetta rispetto ai suoi omologhi stranieri.

E nonostante il fatto che molte birrerie negli Stati Uniti si stanno allontanando dal tradizionale sistema “alcol/peso” , ormai l’idea che la birra americana sia più leggera della vera birra del resto delle birre del mondo è molto radicata e diffficile da superare.

# 2. Bere l’ultimo bicchierino ti aiuta a dormire

Cosa dice la credenza popolare:

Ah, come dicevano le vecchie pubblicità sulle riviste: cosa c’è di meglio che sorseggiare un drink in vestaglia mentre si distendono le gambe accanto a un camino? Indipendentemente da come hai trascorso la giornata, un buon drink rilassante prima di dormire è quello che ci vuole per scivolare meglio e con dolcezza nella terra dei sogni …

La realtà:

… e poi ti svegli qualche ora dopo, con una sensazione di merda. Sì, se pensi che il bicchiere della buonanotte ti aiuterà a ottenere un sonno limpido e profondo,  ti aspetta una bella sorpresa.

Per le prime ore, il tuo corpo sarà impegnato a metabolizzare l’alcol. Tuttavia, una volta che avrà finito, il tuo corpo diciamo così rivolgerà la sua attenzione a te. E non sarà piacevole: incubi, russare, mal di testa, problemi digestivi, sudorazione notturna e, in casi estremi, insonnia.

# 1. Non c’è una cura per un dopo-sbronza

Cosa dice la credenza popolare:

Ogni ragazzo giura di avere la cura per il post-sbornia, passata dal fratello maggiore o dal cugino o dallo zio ‘che ne sa’, e nessuna di loro poi funziona mai, almeno questa è la conclusione del British Medical Journal. Nel 2005 ha pubblicato i risultati di un sondaggio di massa sull’efficacia delle varie “cure post-sbronza” in cui affermano categoricamente che non funziona niente.
Niente. A dire il vero no, questo non è del tutto corretto, perché il British Medical Journal ha di fatto suggerito un modo sicuro per evitare i sintomi postumi di una sbornia: l’astinenza o la moderazione. (tutto vero! Ahahaha!)

La realtà:

In realtà si è scoperto che vi è una cura, e anche niente male se non siete vegetariani: il panino alla pancetta.
E no, non è uno scherzo. Giuro. Tali considerazioni sono state il risultato di una ricerca del British Medical Journal di alcuni anni successiva all’idiozia pubblicata di cui sopra (e il fatto che gli inglesi siano alla disperata ricerca di una cura post-sbornia la dice lunga su quanto amino sbevazzare).
In questa stupenda ricerca si scopre che quello che nel panino alla pancetta aiuta a sconfiggere la sbornia è, nientepopodimenoche, una felice combinazione dei suoi due ingredienti costitutivi, pancetta e pane. Il pane è ricco di carboidrati, mentre la pancetta è pieno di proteine ​​che il corpo scompone in amminoacidi, insieme le due sostanze giocano un ruolo molto importante nel vostro corpo per farvi provare la sensazione di ‘benessere’.

Tutto bene quel che finisce bene dunque. Per la prossima sbornia (con tanto di bicchierino di assenzio prima di addormenatarvi) ricordatevi di tenere in frigo un pò di pancetta per il day-after.

E ricordate, se avete la pancia non è colpa dell’alcol (nè della pancetta), lo dice la scienza.
Adesso potrete sbronzarvi in santa pace senza sensi di colpa.

Mi è venuta sete. Ci vediamo al solito posto.

 

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