Questo piccolo capolavoro della cucina popolare conquista da sempre romani e turisti grazie alla sua semplicità e al suo gusto inconfondibile. La sua ricetta classica – riso al ragù con cuore di mozzarella, impanato e fritto – ha resistito al tempo, ma negli ultimi anni si è evoluta grazie a chef e friggitorie che hanno sperimentato nuove varianti, senza tradire l’anima del piatto.
Il nome “supplì” deriva dal francese en surprise, usato per indicare un piatto con ripieno nascosto, una “sorpresa”. La sua comparsa a Roma risale al periodo napoleonico, ma solo nell’Ottocento il supplì inizia a diffondersi come cibo di strada, venduto nelle friggitorie e poi nei bar. Inizialmente era solo riso e mozzarella, ma col tempo si è arricchito con sughi di carne, piselli e spezie, fino a diventare il comfort food che oggi conosciamo.
Il Gambero Rosso, punto di riferimento per la critica gastronomica italiana, ha stilato una guida ai migliori supplì della Capitale, selezionando i locali dove gustare sia la versione classica sia le più creative.
I migliori supplì di Roma, secondo Gambero Rosso
Al primo posto della guida spicca Supplizio, un locale che ha fatto del supplì una vera e propria arte. Fondato dallo chef Arcangelo Dandini, Supplizio propone la versione più fedele alla ricetta originaria: riso al ragù con mozzarella, impanato e fritto alla perfezione. L’aspetto rustico e l’ambiente informale del locale rendono l’esperienza ancora più autentica. Il supplì qui ha una panatura croccante ma sottile, il riso è saporito e ben cotto, e il cuore filante è un inno alla mozzarella di qualità.

Tra le tappe imperdibili c’è I Supplì a Trastevere, storico punto di riferimento per gli amanti dello street food. Qui si può gustare il supplì classico “come una volta”, spesso servito bollente in un cartoccio da asporto, perfetto da mangiare passeggiando per le strade del quartiere. Un altro indirizzo molto apprezzato è La Casa del Supplì, con più sedi in città e una lunga tradizione alle spalle.
Il Gambero Rosso segnala anche Pizzarium di Gabriele Bonci, celebre per le sue pizze al taglio gourmet ma anche per supplì ricercati e sorprendenti. Ogni giorno vengono proposte varianti diverse, con ingredienti di stagione e accostamenti insoliti, come baccalà e ceci o carbonara e tartufo. L’attenzione alla qualità delle materie prime è ciò che distingue questo laboratorio creativo.
Il supplì non è solo tradizione. In tutta Roma, numerosi chef e ristoratori si sono divertiti a reinterpretarlo in chiave moderna. Tra gli esempi più interessanti c’è Trapizzino, che accanto ai famosi triangoli di pizza ripieni propone supplì ispirati ai piatti tipici romani: cacio e pepe, amatriciana, gricia. Il risultato è un mix tra comfort food e alta cucina, capace di conquistare anche i palati più esigenti.
Anche il ristorante Fellini, noto per la sua cucina elegante, ha lanciato una versione del supplì al tartufo, raffinata e intensa, pensata per un pubblico gourmet. Lo stesso vale per Antico Arco, che propone varianti dai sapori decisi, sempre curati nei dettagli.