breve inciso -> aprile 2013
Atterrati a Nicosia, abbiamo noleggiato una macchina e via.
La prima sera al ristorante eravamo troppo stanchi per capire bene e abbiamo dato il merito a una scelta particolarmente oculata del ristorante grazie alle ricerche infallibili della Regina di Google.
Ma già dal giorno seguente, fermandoci a mezzogiorno a mangiare un kebab a una specie di benzinaio in mezzo alla campagna, completamente a caso, in una zona senza connessione, abbiamo capito che qualcosa stava abbondantemente superando tutte le aspettative: in-cre-di-bi-le (al momento in cui scrivo quella rimane la pita kebab più buona che io abbia mai mangiato, e di kebab ne ho mangiati parecchi e un pò ovunque…).
fine inciso <-
Questo lunghissimo preambolo per farvi capire la felicità di trovarmi di fronte a questo “La cucina di Afrodite”, scritto da Christina Loucas e pubblicato per l’Italia da Nomos Edizioni.
Anche la storia dell’autrice è emblematica.
Expat a Londra. Per anni donna in carriera in uno studio di avvocati internazionale, si ammala e decide di “tornare a casa”, nella sua Cipro. E li inizia una nuova vita: apre un blog di cucina (scritto in inglese per far conoscere al mondo le ricette della sua terra natale), ricostruisce la propria storia familiare, etc etc etc
Oltre alle ricette, ovviamente. Una delle cose che mi sono piaciute di più di questo libro è quando Christina spiega che ha inserito alcune ricette tradizionali che si stanno perdendo, proprio per non dimenticare. La storia di un popolo attraverso la storia del proprio cibo. Nello specifico, alcune di esse necessitano di ingredienti locali e difficilmente riproducibili altrove ma importanti proprio per il senso generale dell’opera. Questo ne fa un libro 100% reale e non la classica operazione farlocca per fregare i babbei che si fanno abbindolare da una bella copertina e da belle foto (fra l’altro bella sia la copertina sia le foto, di questo libro ndr)
Certo ricreare la magia degli Halloumi e Anari senza gli ingredienti e l’acqua e l’aria etc etc etc ok, ma direi che ci si può accontentare di sperimentare questa cucina pazzesca anche nelle nostre semplici cucine italiane (anche perchè, a differenza di scandinavi o nordici in generale, siamo pur sempre anche se ce ne dimentichiamo una nazione Mediterranea).
Quindi. Piatti che voglio fare praticamente subito: patate al vino rosso e cumino, souvlaki cipriota, olive spaccate al coriandolo, ciambella halloumi e menta. E a chiudere il tutto un buonissimo caffè cipriota (che, quello sì, è lo stesso che si beve in Grecia, Turchia, Marocco, Libano etc etc)
Bellissimo, davvero. E che voglia di partire e tornare su quella spiaggetta dove leggenda vuole che nacque Afrodite dalla schiuma del mare…
La Cucina di Afrodite
di Christina Loucas
Nomos edizioni
232 pagine