NASTURZIO, un’esperienza unica in Val Seriana

Tra tradizione bergamasca e reminescenze brasiliane, Nasturzio è un fiore sudamericano ai piedi della Alpi Orobiche.


Nasturzio è un ristorante che nasce nel 2017 dall’idea di 3 giovani chef che, dopo aver girato il mondo, decidono di tornare alle origini per condividere la loro idea di cucina “tradizionale” nel locale ricavato dagli antichi spazi del complesso carmelitano di via Ripa ad Albino, un paesino nel centro di una valle ricca di natura e tradizioni forti come le persone che la abitano, a volte un po’ chiuse ma molto orgogliose della propria storia.

Nasturzio è arredato in maniera minimal, il pezzo forte del complesso è la terrazza che si affaccia sulla vallata, i piatti sembrano rispecchiare la compostezza della location, con una particolare attenzione verso l’estetica, ma sempre tenendo i piedi per terra con elegante savoir faire culinario. A volte le parole “tradizione e innovazione” vengono abusate e diventano stucchevoli. Non è questo il caso, da Nasturzio infatti troverete la vera tradizione perfettamente rielaborata secondo l’estro degli chef. I dettagli sono importanti e curati, un esempio sono i lievitati preparati da Jhonny. Pane e focaccia ancora caldi e serviti con del burro alla nocciola.

Apriamo le danze con due primi: gli gnocchetti di polenta con ragù di cervo ma soprattutto gli scarpinoch con spuma di burro, il mio piatto preferito. Gli scarpinoch (leggere “ch” con “c” dolce) sono simili ai famosi cansoncelli bergamaschi ma tipici del paesino di Parre, un borgo nei pressi di Albino. Si servono rigorosamente con formaggio (tanto formaggio) e burro (tanto burro). I ragazzi di Nasturzio hanno letteralmente portato in tavola la tradizione bergamasca servendo i ravioli in un mattarello scavato accompagnati con spuma al burro e salvia fritta.

Dopo esserci sgranati gli occhi alla vista del mattarello,  proseguiamo con i secondi. Ode al piccione rosè nella sua terrina con polenta croccante e chutney di albicocche, la carne è così tenera da sciogliersi in bocca, e alla morbidissima e delicata bavetta affumicata (in realtà proposta tra gli antipasti) con manioca e finto kethup. In un piatto solo abbiamo fatto un mini viaggio in Brasile!

E poi i dolci. Possiamo definirli piccole opere d’arte? Sì possiamo. Mai nauseabondi, sempre ricercati, studiati e sperimentati. Proviamo il riso al latte tipico della bergamasca elaborato con caramello e cioccolato bianco e la pesca cristallizzata nello zucchero degna del lavoro di una Murrina. Superlativi.

Qualche informazione utile: in settimana vengono creati dei menù di lavoro (considerando le numerose industrie e fabbriche nei dintorni), quindi se avete un pranzo di lavoro o qualche cliente in visita, Nasturzio è la scelta giusta per un’ottima figura al giusto prezzo(potrete scegliere menù da 13-17-23 euro). La pandemia ha cambiato le vite di tutti ma i ragazzi dello staff non hanno mai smesso di studiare e hanno cominciato a produrre colombe e panettoni artigianali, lo so che è un po’ presto per parlare delle festività, ma poi non dite che non vi avevo avvertito. Per finire, vi consigliamo di prendervi il vostro tempo, i piatti di Nasturzio richiedono dedizione, nella preprazione e nella degustazione, non abbiate premura. Noi, ad esempio, abbiamo deciso che, vista la varietà del menù e la loro stagionalità, torneremo sicuramente in inverno.

COSA NE PENSI? (Sii gentile)

TENIAMOCI IN CONTATTO
>
Iscriviti alla newsletter, niente spam, solo cose buone
>
CORRELATI >